Rinnovabili e digitale: senza minerali critici siamo colonia

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La presa di coscienza di questioni fondamentali e strategiche ha,  finalmente riguardato anche  la stampa finanziaria.

Probabilmente non i politici italiani.

Era sufficiente leggere l’ultimo Rapporto IEA (International Egency Agency) sui minerali necessari alla transizione ecologica.

Necessaria  per far fronte primariamente ai cambiamenti climatici e che, per essere attuata necessita di minerali “critici” come le “terre rare”, il litio, il coltan, il nickel, il cobalto, manganese, grafite e grandi quantità di rame e alluminio.

Le terre rare sono 15 elementi “lantanoidi”, più scandio e ittrio.

IL coltan è una miscela di columbite e tantalite indispensabile per ridurre il consumo di energia elettrica nei chip di nuova generazione e aumentare la durata delle batterie.

 IL coltan è nei nostri computer, nei nostri telefoni, nelle telecamere.

La funzionalità di ogni apparecchio elettronico dipende proprio dal coltan: più alta è la percentuale di tantalite più il materiale sarà pregiato.

 Viene usato nell’industria aerospaziale per fabbricare i motori degli aerei, per i visori notturni, per realizzare fibre ottiche.

Il coltan però contiene anche una parte di uranio quindi è radioattivo.

 Le miniere di coltan si trovano in prevalenza nel Congo che detiene i quattro quinti delle riserve mondiali e il mercato di sbocco è quello cinese.

 Anche la Russia sta espandendo la sua presenza in Africa.

Nell’ottobre 2019 si è svolto a Sochi il primo summit Russia-Africa, alla presenza di 43 capi di stato africani, nel quale sono stati firmati oltre 500 accordi bilaterali, per un valore complessivo che il Cremlino ha stimato in oltre 12 miliardi di dollari.

La vera potenza dominante in Africa è la Cina.

Primo fornitore di beni e servizi, primo finanziatore (prestiti). Investimenti per 8 miliardi di dollari nel 2008 che sono diventati 46 oggi.

Il commercio bilaterale Africa-Cina pari a 185 miliardi di dollari. Grandi investimenti nel settore dell’energia, dell’estrazione di materie prime, nell’agricoltura e nel commercio.

L’intervento cinese in Africa è pianificato e strategico.

Ogni tre anni, dal 2000, organizza il “Forum on China-Africa Cooperation”. Noi invece con ENI guardiamo al futuro con lo specchietto retrovisore!

Tornando alle terre rare e alla transizione energetica e digitale alla base c’è l’approvvigionamento delle terre rare, elementi chimici fondamentali per far funzionare schede grafiche, smartphone e non solo.

Servono per esempio per costruire gli speciali magneti utilizzati dagli impianti eolici, motori elettrici, turbine eoliche mentre per le reti elettriche serve rame e alluminio 

A livello mondiale l’85% dell’energia primaria deriva dai fossili, e per raggiungere nel 2050 il 45% di elettricità nell’offerta di energia, la produzione elettrica dovrà più che raddoppiare

Problemi questi generalmente sconosciuti o sottovalutati. Basta considerare un dato.e nel 2050 il 45% di elettricità nell’offerta di energia, la produzione elettrica dovrà più che raddoppiare.  

La quota fotovoltaica ed eolica rappresenterà circa due terzi. Questo obiettivo nella produzione e nel consumo di energia richiederà una vasta gamma ed elevate quantità di minerali da cui estrarre gli elementi indispensabili alle moderne applicazioni elettroniche, che si avvalgono dell’uso di una gran varietà di elementi chimici.

La fabbricazione di un chip di computer richiede ben 44 elementi diversi. Un touch screen ha bisogno di un film sottile di ossido di indio; i capacitori usati in elettronica richiedono tantalio; i magneti permanenti di vario tipo, che vanno dai sottili altoparlanti dei telefoni cellulari agli enormi magneti delle turbine eoliche, necessitano di neodimio.

 Le batterie agli ioni di litio contengono anche cobalto e grafite.

Secondo il servizio geologico statunitense (USGS), più del 97 per cento delle miniere di terre rare attive e il 48 per cento delle riserve conosciute si trovano in Cina.

Un’alternativa può essere il riciclo delle apparecchiature scartate, un’attività che potrebbe generare molti posti di lavoro, utilizzando i depositi di rifiuti elettronici come nuove miniere e nel contempo attenuando la pressione ambientale sia delle miniere sia dei depositi di rifiuti. IL futuro è nel digitale e nella produzione di energia rinnovabile.

Un esempio da replicare implementandolo in Italia è quello della Rete Spac nata a Foggia da imprenditori foggiani.

È lì che si trovano i “semi” per il germoglio di un futuro sostenibile nella componente ambientale, sociale ed economico-finanziaria.

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