Il Bari acciuffa in extremis il pareggio col Cagliari

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Foto SSC Bari

Pronti via ed il Cagliari è subito in vantaggio con Lapadula che trasforma in oro un cross di un suo compagno evidenziando ancora una volta i limiti dei centrali difensivi del Bari che per l’ennesima volta non saltano come dovrebbero. Non è la prima volta infatti che il Bari subisce gol di testa.

Poi il Cagliari è letteralmente sparito in avanti, Caprile non è mai stato impegnato ma per il Bari la gara è stata difficile, non è quasi mai entrato in partita, non ha trovato spazi a causa dei movimenti senza palla degli avversari e per le gabbie apposte da Ranieri, poche le ripartenze e soprattutto confuse. Molti gli errori un po’ di tutti e solo negli ultimi minuti la difesa del Cagliari ha cominciato leggermente a scricchiolare ma il Bari non è riuscito ad approfittarne. Non abbiamo annotato alcuna occasione da rete da parte del Bari.

Bari più aggressivo ad inizio secondo tempo, Lapadula al 12′ si fa espellere e tutto lascia intendere che possa esserci la svolta che però non arriva. Esce Esposito oggi in ombra al suo posto Antenucci.

Il Bari spinge, crea movimento, qualche opportunità per il pareggio ma si assiste solo al forcing barese che però non produce nulla

Mignani prova anche Schiedler e Morachioli, all’esordio, per scardinare la difesa sarda che però stoicamente resiste grazie anche alla mancanza di conclusioni del Bari che crea gioco e movimento ma non punge, ed è solo nel recupero che il Bari riesce a raddrizzare l’incontro grazie ad un rigore concesso dall’arbitro, rigore che con la proverbiale freddezza di un campione come è Antenucci realizza pareggiando le sorti dell’incontro che sembrava ormai compromesso.

Un punto importante in una partita difficile perché si è messa male sin da subito col Cagliari che ha gestito bene la gara ed il Bari che non ha inciso più di tanto pur attaccando in modo arrembante, tanto che il Cagliari è sparito dalla metà campo complice anche l’uomo in meno. Ma si è riusciti a riprendersi la gara grazie alla sfrontatezza di Morachioli che ha dato il “la” alla rimonta e all’esperienza di Antenucci che da campione ha realizzato un rigore decisamente scottante che forse altri avrebbero sbagliato.

Prima del rigore eravamo pronti con il solito commento che avrebbe previsto come canovaccio il fatto che il Bari risolve le crisi agli avversari, che concede punti alle squadre senza sette titolari (si ricordi lo scorso anno a Francavilla Fontana che giocò senza sedici titolari e senza l’allenatore e vari dirigenti e perse puntualmente, ma di esempi in realtà ne potremmo fare decine e decine), che concede punti a squadre che in trasferta hanno ruolini di marcia da ultime in classifica, un classico per il Bari, film già visto tante volte, e quando eravamo pronti a descrivere così la gara, ci ha pensato Antenucci a smentirci. Per fortuna.

Un pareggio arrivato in extremis grazie al rigore, un pareggio importante per come si era messa la gara visto che il Bari ha giocato nella sola metà campo del Cagliari.

Pareggio giusto ma ci e andata di lusso perché certe partite si perdono, ed il Bari ne sa qualcosa sbirciando nella sua storia. Dopo un gol beccato al primo minuto poi si fa fatica a trovare spazi grazie anche a quel volpone di Ranieri che ha imbrigliato il gioco, poi ci ha pensato il cuore e forse Morachioli che ha puntato l’avversario creando superiorità numerica ed il presupposto per il pareggio. Immensa la gara di Maiello che si è procurato anche il calcio di rigore.

Il gol di Lapadula arrivato a freddo ha condizionato il gioco del Bari che non è riuscito a sbrigliarsi dalla tela sarda tanto che ha prestato il fianco al Cagliari che voleva esattamente quel che cercava. Ranieri, ha gestito con tranquillità il vantaggio con umiltà e attenzione, mentre il Bari ci ha messo impegno, grande volontà, credendoci fino in fondo nel contesto di una gara complicata, e questo è decisamente un titolo di merito, poi finalmente ha pareggiato. Nel secondo tempo si è creato qualcosa in più, Mignani ci ha messo del suo coi cambi che all’inizio son sembrati inutili e vani ma poi siamo stati tutti smentiti.

Un pari importante in attesa del Genoa domani, un pari non ricchissimo di emozioni ma denso di intensità quando, ormai, nessuno ci si sperava più, un pareggio che, forse, vale doppio e che tiene, se non altro, a debita distanza i sardi.

Però i limiti ci sono, esistono e sono evidenti. Non dimentichiamolo mai. Non si possono prendere gol dall’inizio del torneo su cross o su corner, lì dietro ci sono giocatori di esperienza, mica due sbarbatelli. E non sono solo questi i limiti nonostante la prestigiosa posizione in classifica. Il secondo posto diventa difficile, poi, raggiungerlo.

Massimo Longo

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