“Dalla semplificazione degli accessi ai servizi online alla protezione della privacy: tutto ciò che c’è da sapere sull’Identità Digitale Europea”.
La tecnologia digitale ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, e uno degli sviluppi più recenti è la nuova identità digitale
La Commissione Europea ha recentemente annunciato l’avvio della sperimentazione dell’Identità Digitale Europea, che sarà in vigore a partire dal 2024. L’obiettivo di questa iniziativa è creare un sistema di identificazione digitale standardizzato per i cittadini dell’UE, che possa essere utilizzato per accedere a servizi online in modo sicuro e conveniente.
Ogni cittadino dei 27 Stati membri potrá archiviare sull’app dati personali e documenti, come la patente o la tessera sanitaria, per interagire con uffici pubblici o imprese condividendo beni di prima necessità.
Hai bisogno di sapere se sono maggiorenne? Questa è la data di nascita. Devo dimostrare di avere una laurea? Ecco.
Questo modello è quello di un’applicazione green pass. Un test sul campo inaspettato ha solo rafforzato la volontà di Bruxelles di completare il progetto.
L’Identità Digitale Europea, o EID, consisterà in una serie di dati personali verificati e protetti, tra cui nome, data di nascita, indirizzo, nazionalità e, se necessario, anche una foto. L’utente potrà accedere alla propria identità digitale attraverso un’applicazione sul proprio smartphone o un sito web.
Ciò che differenzia l’EID dal credito sociale cinese è il fatto che l’EID non avrà alcuna implicazione sociale o politica, ma sarà utilizzato solo per accedere ai servizi online. Inoltre, la privacy e la sicurezza dei dati saranno protette da rigorose norme e garanzie.
Cosa significa? Detto presto.
Se non possiedi un’identità digitale, non potrai accedere ai servizi pubblici, ottenere certificati medici, aprire conti correnti bancari, presentare dichiarazioni dei redditi, fare domanda per l’università, affittare un appartamento, noleggiare un’auto, richiedere prestiti e molte altre cose. Lo stato vuole controllare tutto su di te, anche per un batter d’occhio.
Internet e le nuove tecnologie sono diventate un meccanismo immutabile.
L’EID potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella digitalizzazione dell’UE, semplificando l’accesso a servizi online e proteggendo i cittadini dai rischi di frode o identità falsa. Tuttavia, è importante che l’UE garantisca la massima sicurezza e privacy dei dati personali, e che i cittadini siano adeguatamente informati sul funzionamento e l’utilizzo dell’EID.
Una volta implementato, il sistema sarà gestito dall’intelligenza artificiale. Quindi, se c’è un problema o un guasto, non esprimi il tuo disappunto a un ufficio che non esiste, e non interagisci con gli umani, ma con le macchine, l’intelligenza artificiale. Per la macchina “no” significa “no”, anche se la pillola può essere rivestita di tanti bei ragionamenti dialettici e citazioni colte, ma che le masse accettino o meno le delusioni del loro gruppo dirigente, nulla è scontato.
Il progetto pilota che apre la strada ai portafogli di identità digitali in Europa sarà guidato dal consorzio Nobid. Il programma dovrebbe partire nella prima metà del 2023, con l’Italia tra i paesi pilota. Il sistema entrerà in vigore alla fine di settembre 2024
In conclusione, l’Identità Digitale Europea è un’iniziativa importante che potrebbe semplificare la vita digitale dei cittadini dell’UE.
Ci sono anche preoccupazioni legate alla sicurezza. Se un hacker riesce a violare il nostro account di identità digitale, potrebbe accedere a tutti i nostri account elettronici, compresi quelli bancari e di carte di credito.
Tuttavia, è importante che l’UE mantenga la massima attenzione per garantire la sicurezza e la privacy dei dati personali, e che i cittadini siano adeguatamente informati e coinvolti nel processo di sviluppo e implementazione dell’EID.
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