L’aurora boreale illumina la Gran Bretagna

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Il fenomeno è molto raro in queste latitudini ed ha colorato anche il cielo dell’Irlanda. L’esperto all’AGI: “Non è legato al cambiamento climatico”

© JAKOB ROLAND / AFP
– Aurora boreale in Svezia del 6 febbraio 2023

 

AGI – L’aurora boreale ‘scende’ in Europa a latitudini non certo comuniGran Bretagna, e Irlanda sono state con il naso all’insù, domenica sera, per non perdersi l’incanto che ha invaso il cielo.

Uno spettacolo che si è spinto fino alle zone al nord della Germania e della Francia. L’aurora boreale in queste zone è un evento raro ma “non è legato” ai cambiamenti climatici.

 

“Nessuna connessione con il cambiamento climatico”

“L’affascinante fenomeno dell’aurora boreale che si sta verificando in queste ore nella Gran Bretagna non ha alcuna connessione con gli effetti del cambiamento climatico, ma dipende semplicemente dalla configurazione di meteorologia spaziale che influenza l’intensità dell’aurora”. A spiegarlo all’AGI è Mauro Messerotti, ricercatore presso l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

L’esperto afferma che generalmente le aurore sono visibili nelle latitudini più elevate perché l’ovale aurorale, centrato sui poli magnetici terrestri, si estende limitatamente. “Quando gli eventi di space weather sono particolarmente energetici – continua il ricercatore – i fenomeni perturbatori risultanti sono molto intensi. Sebbene rare, queste configurazioni sono possibili e sono già state osservate in passato anche a latitudini più basse. Si pensi che nel 1989 si è verificato un ovale aurorale esteso fino al Nord Africa, per cui le aurore boreali erano visibili anche nel sud Italia”.

“Le aurore polari – spiega Messerotti – sono osservabili a occhio nudo solo in condizioni di bassa luminosità, quindi di notte, mentre durante il dì è possibile esaminare le aurore solo attraverso strumenti che misurano l’ultravioletto dallo spazio”.

Orientativamente, commenta lo scienziato, più volte in ogni ciclo solare (11 anni) è possibile notare questi fenomeni affascinanti a latitudini meno elevate, come in Scozia, Alaska o Canada, ma la possibilità di assistere all’aurora in tutta l’Inghilterra rappresenta sicuramente un’occasione piuttosto rara.

Le aurore, ricorda ancora l’esperto, dipendono dalla fluorescenza di atomi e molecole presenti in atmosfera, che vengono raggiunti da particelle di origini solari. I tipici colori che stupiscono turisti e amatori dipendono infatti proprio dagli atomi coinvolti.

“Sabato sera si è verificato un brillamento solare molto intenso – aggiunge il ricercatore – che ha prodotto l’espulsione di una bolla di plasma diretta verso la Terra. Questa Coronal Mass Ejection (CME) ha compresso la magnetosfera del pianeta permettendo alle particelle di penetrare all’interno dello ‘scudo terrestre’ e provocando gli effetti luminosi dell’aurora. questo effetto si è sommato ad un flusso di vento solare veloce proveniente da un buco coronale”.

“Le aurore boreali sono un fenomeno davvero affascinante – conclude Messerotti – e non hanno alcuna connessione con il cambiamento climatico. La possibilità di assistere a questi eventi a latitudini così basse sono piuttosto rare, ma sicuramente restituiscono panorami celesti assolutamente mozzafiato”.

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