Meta dà una stretta ai privilegi dei vip su Facebook e Instagram

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Il controllo dei post “problematici” non sarà più così lento come una volta. Per ora la società di Mark Zuckerberg ha proposto 32 “raccomandazioni” ma non ha voluto fornire l’elenco delle celebrità che godono di un trattamento privilegiato

di Andrea Nobili Tartaglia

© Mohssen Assanimoghaddam / DPA / AFP
– Facebook

AGI – Meta modificherà la sua gestione dei post problematici delle celebrità su Facebook e Instagram dopo il rimprovero del suo comitato di supervisione, ma non attuerà alcune raccomandazioni chiave sulla trasparenza. Di solito l’azienda rimuove rapidamente i post o le immagini che potenzialmente violano le sue regole quando vengono segnalati.

Ma riserva un trattamento preferenziale a determinate organizzazioni e politici, boss, inserzionisti, giornalisti e celebrità, prendendo più tempo per esaminare i loro contenuti per evitare giudizi affrettati. Il consiglio di vigilanza di Meta, un organo descritto come indipendente ma finanziato dall’azienda, ha criticato questi privilegi a dicembre, accusando l’azienda di anteporre i propri interessi economici alla necessità di moderare i contenuti.

Ha proposto 32 raccomandazioni per rendere il programma di moderazione “cross check” più trasparente, reattivo ed equo. Oggi il gruppo ha dichiarato che ne attuerà 26, in tutto o in parte, e studierà la fattibilità di una di esse. Ne ha respinte altre cinque.

In particolare, Meta si rifiuta di rendere pubbliche le personalità che ricevono un trattamento privilegiato per motivi commerciali – perché pagano l’azienda per i suoi servizi o generano traffico – perché potrebbe “identificarle come potenziali bersagli di attori malintenzionati”. Il gruppo non vuole inoltre implementare un processo formale per le figure pubbliche, compresi i funzionari governativi, per richiedere un “controllo incrociato”.

L’azienda di Mark Zuckerberg non ha nemmeno voluto proibire al suo team di relazioni governative di prendere decisioni sull’inclusione di determinate personalità nell’elenco, anche se il consiglio di amministrazione aveva sottolineato che ciò creava “inevitabili” conflitti di interesse. Meta ha invece accettato di limitare la visibilità dei messaggi potenzialmente problematici in attesa di revisione e di distinguere tra utenti da proteggere per motivi di diritti umani, come Organizzazioni non governative o giornalisti, e per motivi commerciali. Meta prevede inoltre di modificare i propri sistemi operativi per garantire che le decisioni siano prese più rapidamente e di riferire regolarmente sul “controllo incrociato”.

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