Netanyahu: “Israele vuole aumentare l’export di gas verso l’Italia”

Economia & Finanza

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Lo ha annunciato il premier israeliano dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Presto un incontro intergovernativo tra i due paesi

© AGF –  Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu

 

AGI – Israele chiama Italia: portiamo la cooperazione, in particolare economica, a un livello ancora più alto. In ballo c’è in primis il settore energetico, con l’obiettivo di aumentare i flussi di gas verso l’Europa attraverso il Bel Paese, ma anche quello idrico, infrastrutturale e di sicurezza.

È il messaggio lanciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, in visita a Roma, e ripetuto sia al presidente del Consiglio Giorgia Meloni che alle aziende presenti al Forum economico per le imprese presieduto dal ministro Adolfo Urso.

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© AGF

Benjamin Netanyahu

“Vorrei usare questa visita per arrivare a un livello ancora più alto di collaborazione” tra Israele e Italia, ha affermato il leader del Likud, lodando “l’amicizia di lunga durata e crescente” tra i due Paesi che “sta acquisendo una misura ancora maggiore”. “Ci saranno ingenti investimenti nelle infrastrutture, vogliamo ampliare il settore del gas” per aumentare i flussi “verso Italia e da qui all’Europa, e siamo pronti a fare di più con voi a tal fine”, ha annunciato il premier israeliano parlando a decine di alti dirigenti di aziende di spicco italiane nei settori dell’energia, infrastrutture, banche, comunicazioni, difesa e spazio.

Tra i settori menzionati, anche quello idrico: “Per migliaia di anni il Medio Oriente ha avuto guerre per l’acqua, noi non abbiamo più questo problema perché la produciamo grazie a riciclaggio e impianti di desalinizzazione”. Promettenti anche le possibilità nel campo della “sicurezza e cyber sicurezza. Già condividiamo con voi ma possiamo fare di più”, “abbiamo moltissime cose di cui parlare”, ha proseguito il premier israeliano, sottolineando che “il futuro appartiene a chi fa innovazione”.

“Con gli accordi di Abramo abbiamo ampliato il nostro mercato, aperto grandi opportunità e credo che le possibilità aumenteranno”, ha assicurato Netanyahu, ribadendo che “Israele è pronta ad aumentare le relazioni economiche e tecnologiche a un livello molto più alto”.

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© AGF

Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu 

L’invito di Netanyahu è stato immediatamente accolto dal capo di Palazzo Chigi che ha annunciato un “nuovo incontro intergovernativo: non si svolge dal 2013, il prossimo si terrà in Israele e penso che potremo organizzarlo quanto prima”. Quella tra Italia e Israele “è un’amicizia che viene da lontano, sono molte le cose che ci legano e molti i piani che possono beneficiare di un nostro rapporto diretto, pragmatico, schietto, ma di amicizia”, ha poi osservato Meloni, confermando il desiderio di “accrescere il livello della cooperazione”. “La presenza del primo ministro qui sono certa che sarà la prima di una lunga serie”, ha concluso.

Di identico avviso Urso, convinto che “Italia e Israele possono dare una risposta congiunta alle nuove sfide globali poiché godono di relazioni bilaterali profonde e solide, costruite su basi di amicizia, con una condivisione di valori e una forte cooperazione scientifica, tecnologica e industriale”.

“Il destino dell’Europa si gioca nel Mediterraneo e i nostri Paesi insieme possono indicare la strada da percorrere anche perché hanno sistemi economici e produttivi complementari, particolarmente congeniali per affrontare le nuove frontiere tecnologiche”, ha sottolineato il ministro, guardando in particolare alla “sfida dell’autonomia energetica”. “Insieme possiamo fare meglio, anche perché l’Italia ambisce a diventare l’hub del gas europeo e Israele deve essere l’elemento di forza per la produzione di gas cosi’ come, in prospettiva, dell’idrogeno”.

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Giorgia Meloni

Mentre Netanyahu era a Palazzo Chigi, nella vicina Piazza Santi Apostoli circa 200 persone hanno manifestato contro la controversa riforma della giustizia promossa dal governo israeliano. Una protesta per “salvare la democrazia” da parte di cittadini israeliani “preoccupati per il proprio Paese”, hanno spiegato gli organizzatori.

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