I polli di Renzo Tramaglino

Arte, Cultura & Società

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L’Opinione di Roberto Chiavarini

Mi chiedo: “… perché i Popoli di molte nazioni al mondo, benché godano di una informazione tecnologica, delle trasmissioni e delle comunicazioni, velocissima ed istantanea rispetto al recente passato, non siano capaci di reagire, compattandosi, contro i costanti soprusi messi in atto dai Potenti e dai Prepotenti della Terra e, comunque, contro le negative eventualità sociali che sono le logiche conseguenze delle dispute politiche internazionali?

Forse perché il Popolo, quello più semplice e semplificato, in generale, assume solitamente l’atteggiamento istintivo dei Polli di Renzo, così ben descritti da Alessandro Manzoni nel suo Romanzo dal Titolo “I Promessi Sposi” quando, proprio malgrado, quei poveri ed incolpevoli polli, si trovano malmenati tra gli “interessi” della “vittima” (Renzo) e quelli del suo “carnefice” (il Potente don Rodrigo), ovvero, quando la vittima stessa diventa violenta sui malcapitati polli.

Eh già, cambiano i tempi, cambiano gli usi e i costumi e cambiano anche e soprattutto le tecnologie ma, tra i corsi e i ricorsi, la narrativa, è sempre la stessa in qualsiasi Paese del mondo dove non rispettino i dettami democratici.

Tralasciando il contesto ambientale ed epocale, nel quale quei poveri polli vengono rappresentati dallo scrittore milanese, mi necessita evidenziare come, in quella circostanza, Renzo Tramaglino, avesse con sé, ben tenuti dal cappio attorcigliato alla sua mano, quattro polli con le zampe legate tra di esse e a testa in giù, pronti per essere regalati al suo interlocutore, il noto giurista Azzeccagarbugli, in cambio di un suo aiuto legale per fronteggiare la violenza perpetrata in suo danno, da Don Rodrigo, che aveva “aggredito e violato” la sua vita privata.

Immaginate voi, come dovessero stare quei poveri animali in quel momento di piena sofferenza e con la testa sottomessa in giù.

Tanto più che, Renzo, animato da una feroce rappresentazione delle sue doglianze, che manifestava al suo interlocutore, agitava per l’aria la mano che teneva i polli (emulando involontariamente il Maestro d’orchestra con la bacchetta in mano, nella sua più complessa ed articolata esibizione), evidenziando, così, tutte le sue pulsioni, le sue passioni e la sua rabbia, piuttosto che altro, quando il sangue gli arrivava alla testa e, ciò, gli accadeva parlando dei soprusi ai quali era stato sottoposto dal potente (Don Rodrigo), inaspettato aggressore di turno.

Naturalmente, a farne le conseguenti spese della disputa insorta tra Renzo Tramaglino e il Prepotente Don Rodrigo, erano quei quattro poveri polli a testa in giù che, invece di cercare di liberarsi da quella innaturale posizione fisica, imposta dalla situazione che si era venuta a creare, cominciarono a beccarsi tra di essi

come spesso accade, senza distinzioni, tra gli uomini del mondo intero quando, questi, siano posti nel bel mezzo della medesima situazione di disagio e di sofferenza ambientale, materiale e psicologica, ovvero, quando loro stessi siano in una condizione sociale disperata a causa di quelle dispute tra le opposte fazioni … finendo per essere distratti dalle vere necessità esistenziali e, dunque, dal liberarsi di esse.

Ecco … si … si … mi pare che, in tantissime dispute alimentate da interessi di varia natura, tra potenti e prepotenti contemporanei, tra vittime e carnefici, si determini spesso una tale distrazione di massa, che non consente più ai cittadini, di attenzionare i loro pensieri verso la perdita della Libertà e del benessere che un po’ tutti avevano raggiunto …

… Libertà che, purtroppo, viene sottratta ai cittadini del mondo, da un giro di “Torchio” lento e ritmato, che restringe sempre di più il loro campo del libero arbitrio e delle libere azioni i, financo quelle più semplici e necessarie di tutti i giorni, cittadini che finiscono per  “beccarsi” tra di loro, schierandosi stupidamente  tra gli “Anti” e i “Pro”.

Ricordo a tutti, ma proprio a tutti, che il Popolo unito non sarà mai vinto. E lo dice la Storia tra i suoi corsi e i ricorsi.

E a proposito di Libertà perduta nell’ultimo “ventennio” a livello internazionale, seppellita da un cumulo di eventi maturati in questi anni (che, con molta probabilità, non saranno leggibili neppure dai Posteri), penso proprio che, dalle “Torri Gemelle” in poi, tutto sia cambiato su questa Terra.

In peggio, molto probabilmente.

O no?

Roberto Chiavarini

Opinionista di Arte e Politica

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