Torna a crescere il Vix, l’ “indice della paura”

Economia & Finanza

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Fortunatamente viaggia a livelli ben lontani dagli 80,86 punti toccati nell’anno del crack della Lehman Brothers ma l’indice vola sopra i 20 punti, valore considerato tipico di un mercato stabile

© Andrew Brookes / Agf
– Inflazione

 

AGI – Le turbolenze che stanno scuotendo startup e banche regionali Usa hanno ‘risvegliato’ l’indice Vix, quello che in un solo numero raccoglie lo stato di nervosismo e volatilità a Wall Street, e che oggi viaggia sopra quota 27 punti. Nulla a che vedere certo con gli 80,86 punti toccati il 24 novembre 2008, anno del crack della Lehman Brothers, o con i 70 superati in piena pandemia Covid. Ma comunque un balzo che preoccupa i mercati, visto che in tempi ‘normali’ il Vix è stabile sotto i 20 punti.

Noto tra i trader come l’ ‘indice della paura’, il Vix in realtà non misura il sentiment ma stima la volatilità implicita delle opzioni sullo S&P 500. Il Chicago Board Options Exchange Volatility Index, per rivelare le dinamiche che si stanno muovendo sui mercati si basa sull’andamento delle opzioni sullo S&P 500 quotate alla piazza di Chicago (Cboe), ma è tenuto d’occhio dai trader di tutto il mondo. La sua peculiarità è che tende a salire durante i grandi cali dello S&P 500 e a scendere quando lo S&P sale. Una sorta di “relazione inversa”, anche se non è sempre cosi’ e non è una correlazione uno-a-uno. Secondo il Cboe, l’indice Vix “misura il livello di volatilità attesa dell’indice S&P 500 nei prossimi 30 giorni che è implicito nelle quotazioni domanda/offerta delle opzioni Spx. Pertanto, l’indice Vix è una misura prospettica, in contrasto con la volatilità realizzata (o effettiva), che misura la variabilità dei prezzi storici (o noti)”.

In altre parole, valuta quanto il mercato pensa che l’indice S&P 500 fluttuerà nei 30 giorni. Detto questo, quando la paura a Wall Street inizia a diffondersi, lo stesso vale per una serie di altre misure. Se gli intervalli di trading e gli spread si ampliano, il Vix tende a salire e gli investitori cercano di coprire la loro posizione che hanno in acquisto nelle azioni con opzioni put, quindi il prezzo di queste ultime sale. Misurando la volatilità sui listini, il Vix diventa quindi un indicatore importante perché gli investitori tendono a preferire i mercati stabili a quelli volatili.

I mercati stabili consentono agli investitori di fare previsioni più accurate sulla direzione del mercato, mentre i mercati volatili rendono le previsioni più difficili. Un Vix elevato tende a rendere i trader più prudenti e disposti a prendere decisioni d’investimento meno rischiose. Il Vix viene osservato da vicino quando raggiunge quota 25-30 punti, tradizionalmente considerata la soglia critica che demarca una condizione di bassa volatilità (ottimismo sui mercati) da uno scenario di alta volatilità (tensione sui mercati) che generalmente è associato a un ribasso dei mercati azionari.

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