Tutto il tempo guadagnato con la “settimana corta”

Economia & Finanza

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Le settimane lavorative di quattro giorni stanno diventando sempre più popolari, analizza il Washington Post, al punto che la maggior parte delle aziende coinvolte nel Regno Unito ha affermato che loro continueranno a sperimentare “un giorno lavorativo in meno”

di Alberto Ferrigolo

© © Getty images
– Un operaio al lavoro con un robot industriale.

 

AGI – Le settimane lavorative di quattro giorni stanno diventando sempre più popolari, analizza il Washington Post, al punto che la maggior parte delle aziende coinvolte nel più grande processo di trasformazione della settimana lavorativa in quattro giorni al mondo, nel Regno Unito ha affermato che loro continueranno a sperimentare “un giorno lavorativo in meno, circa otto ore di lavoro in meno a settimana”. Ma che fare poi con tutto questo tempo libero?

Per immaginarlo, il quotidiano della capitale Usa ha esaminato i dati di cinque anni dell’American Time Use Survey (Atus) su come gli come gli americani trascorrono i fine settimana rispetto ai giorni feriali e ha lanciato un sondaggio online, dopo aver raccontato che la settimana lavorativa di cinque giorni “fu resa popolare dal magnate automobilistico Henry Ford nel 1926, quando le innovazioni della catena di montaggio permisero agli operai della fabbrica di produrre più automobili in meno ore” cosicché “raddoppiando la paga dei lavoratori, la società Ford Motor avrebbe continuato a ridurre i giorni lavorativi da sette a cinque” e “con più soldi e tempo libero, Ford si rese conto che dava ai suoi lavoratori la possibilità di acquistare più cose, come le sue auto”.

Un recente sondaggio svolto sempre nel Regno Unito svolto tra chi sta sperimentando la settimana di quattro giorni, rileva che il 15% dei partecipanti ha affermato che non c’è “somma di denaro” che li farebbe tornare indietro a lavorare cinque giorni su sette. E poi, le aziende che hanno partecipato al programma pilota in Inghilterra “hanno registrato un aumento delle entrate, una riduzione dell’assenteismo e delle dimissioni e miglioramenti nel benessere dei dipendenti”. Lo stesso sostengono gli islandesi, che sottolineano come “la salute mentale dei dipendenti sia migliorata con orari di lavoro più brevi”.

Negli Stati Uniti il deputato californiano Mark Takano all’inizio di questo mese ha ripresentato una proposta di legge per ridurre la settimana lavorativa a 32 ore. La proposta fa discutere favorevoli e contrari, come i repubblicani – ad esempio – che controllano la Camera, i quali sostengono che l’orario unificato per tutti peggiorerebbe la carenza di personale esistente e comporterebbe maggiori retribuzioni per gli straordinari e oneri logistici per le aziende. Mentre i sostenitori vedono con favore la “settimana corta”, specie dopo che la pandemia ha costretto a ripensare il rapporto con il lavoro.

Un grafico pubblicato dal Post, calcola che una persona a 64 anni guadagnerebbe almeno 1391 ore di sonno e durante gli anni lavorativi potrebbe disporre 6.259 ore di attività extra. Il titolo del servizio è significativo e intrigante: “Con una settimana lavorativa di 4 giorni ti verranno restituite 8.320 ore, ovvero 346 giorni”. Quasi un anno di tempo in una vita di lavoro.

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