Il presidente cinese avrebbe dovuto chiamare l’omologo ucraino dopo la sua visita a Mosca. Kiev denuncia “difficoltà nell’organizzare la telefonata” a causa della “attuale mancanza di una posizione chiara di Pechino”. Il Dragone non fornisce notizie in merito e attacca gli Usa: “Che intenzioni hanno”?
AGI – Kiev e Pechino stanno avendo “difficoltà” nell’organizzare l’attesa conversazione telefonica tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’omologo cinese Xi Jinping, ma i lavori per il colloquio continuano. Lo ha dichiarato alla tv ucraina il consigliere presidenziale, Mikhail Podolyak. “Sia l’ufficio del presidente che il ministero degli Affari esteri sono coinvolti nella sua programmazione”, ha detto Podolyak, “siamo proattivi su questo tema, perché oggi non c’è praticamente nessuno, tranne il presidente Zelensky, che possa spiegare, anche ai Paesi neutrali, le conseguenze di un modo sbagliato di porre fine a questa guerra”, ha aggiunto.
Il consigliere di Zelensky ha poi sottolineato che ci sono difficoltà nell’organizzare la telefonata, a causa “dell’attuale mancanza di una posizione chiara della Cina” su quanto voglia essere coinvolta nel facilitare la risoluzione del conflitto Russia-Ucraina. “È abbastanza difficile”, ha ammesso Podolyak pur confermando che la conversazione tra i due leader – dopo la visita a Mosca di Xi – è ancora nei piani.
Bocche cucite a Pechino
La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, non ha fornito informazioni sulla possibilità che il colloquio avvenga, osservando che Pechino mantiene i contatti con tutte le parti. In precedenza, diversi media, citando fonti informate, avevano riferito che Xi avrebbe potuto chiamare Zelensky dopo la sua missione a Mosca.
Sulla questione ucraina, ha detto la portavoce, “la Cina ha sempre seguito i principi delle Nazioni Unite, sostenuto una posizione obiettiva ed equa, promosso attivamente colloqui di pace e si è sempre schierata con fermezza dalla parte della pace, del dialogo e della correttezza storica”. “Abbiamo svolto un ruolo costruttivo nel determinare una soluzione politica alla crisi ucraina”, ha aggiunto la portavoce, “la Cina mantiene l’interazione con tutte le parti”. Per quanto riguarda la specifica questione dell’eventuale telefonata tra i presidenti cinese e ucraino, ha concluso Mao, “non ho informazioni che potrei fornire”.
Accuse a Washington, “ostacola gli sforzi altrui”
Dopo l’incontro a Mosca tra Xi Jinping e il presidente russo, Vladimir Putin, Pechino continua quindi a difendere la propria posizione rispetto alla guerra in Ucraina, e accusa gli Stati Uniti di ostacolare gli sforzi per i colloqui di pace.
Cina e Russia, secondo un comunicato congiunto emesso alla fine dei colloqui di martedì scorso, si sono dette a favore dei colloqui di pace come metodo di risoluzione della crisi. E la Cina, ha ribadito Mao Ning, “ha svolto un ruolo costruttivo” per la soluzione politica della crisi ucraina. D’altra parte, ha aggiunto, “gli Stati Uniti non solo gettano benzina sul fuoco, ma ostacolano anche gli sforzi di altri Paesi per promuovere i colloqui di pace. Che intenzioni hanno?”.