OMS e Twitter, Musk “becca” Ghebreyesus sul trattato pandemico (e non solo…)

Nell’epoca del “cinguettìo digitale”, i botta e risposta tra personaggi noti (alcuni anche “influenzatori di masse”) sembrano segnare le prese di posizione dell’opinione pubblica. ‘Sembrano’, appunto. Perchè accade, invece, che il magnate di Tesla commenti un video compromettente per punzecchiare il direttore dell’OMS sui suoi piani di ristrutturazione sovranazionale dell’istituzione – dicesi a scapito delle sovranità dei Paesi membri – e che la gente osservi, ascolti, critichi, applauda e si polarizzi, nel giudizio e nell’azione. In fondo, domani sarà comunque un altro show…

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Su Twitter è il turno del dibattito tra l’imprenditore Elon Musk, proprietario di SpaceX e Tesla Inc. (nonché della stessa piattaforma di San Francisco, di cui è anche amministratore delegato dimissionario e su cui pare che vanti un seguito di oltre 132 milioni di persone), e il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il giovane sudafricano, noto per i suoi improvvisi commenti, estremamente diretti e su svariati argomenti (tra cui la guerra e la libertà di opinione), avrebbe dato il via alle danze rispondendo al post di un profilo chiamato “Kanekoa il Grande”, presentatosi come “giornalista indipendente “bannato” da Vijaya – la ex consigliera capo del settore legale di Twitter – e resuscitato da Elon”.

Questo account, alcune ore prima, aveva condiviso un video in cui il senatore del Queensland (USA), Malcolm Roberts, criticava l’OMS. Nel filmato Roberts diceva chiaramente che l’Australia non avrebbe dovuto cedere la propria sovranità all’Organizzazione Mondiale della Sanità, basando queste affermazioni su una presunta corruzione all’interno della stessa istituzione internazionale (cit. del politico americano: “[…]che genera miliardi per il suo proprietario Bill Gates”) e sulle connessioni politiche del suo dirigente principale (il Ghebreyesus, definito da Roberts “malvagio killer”) con il Fronte di Liberazione Popolare del Tigray (TPLF), un gruppo armato ben noto nel GTD (Global Terrorism Database), l’archivio mondiale dei fronti terroristici.

Controllo sanitario ceduto al coordinamento resiliente? No, grazie

Il tweet di Musk di pochi giorni fa, breve ma incisivo (tanto che ha attirato un’attenzione tale da generare circa 3,5 milioni di visualizzazioni, 16.000 condivisioni e più di 91.000 “like“), recitava: “I Paesi non dovrebbero cedere autorità all’OMS”.

Questo sfogo del padrone di casa, in quel frangente, non poteva riferirsi ad altro che all’ormai celebre “accordo pandemicointernazionale – proposto più volte (e senza successo) dall’organizzazione – che, in vista delle future pandemie, mirerebbe ad aiutare la prevenzione e migliorare la cooperazione tra gli Stati aderenti al trattato. Nell’annunciare – all’unisono con il filantropo di Windows e in modo più che profetico – l’imminenza di queste “sciagure”, infatti, l’ente capeggiato da Ghebreyesus avrebbe proposto quattro soluzioni basilari da difesa:

– Coltivare una resilienza alle pandemie;

– Incentivare la prevenzione, l’individuazione e la risposta alle epidemie, con tutto il proprio “potenziale”;

– Assicurare un’equo accesso alle misure di contrasto pandemico;

– Sostenere un coordinamento globale al problema, attraverso un’OMS più forte e responsabile.

Ma Elon Musk, con poche e sintetiche parole, ha dimostrato tutta la propria – e non solo la sua – preoccupazione circa il fatto che tale accordo possa comportare una perdita di sovranità per i Paesi firmatari, “spinti” a cedere, ad un discusso organismo esterno, tutto il proprio potere decisionale – e di controllo – in materia sanitaria.

Cogito, ergo… erro (e i tifosi si scatenano)?

La risposta di Ghebreyesus – come sempre agguerrito nel difendere tutto ciò in cui crede – e dell’OMS non si è fatta attendere. Inizialmente, il Direttore Generale ha replicato in maniera diretta ai tweet di Musk (e di Kanekoa), affermando che i Paesi non cedono autorità all’OMS con l’accordo pandemico, ma puntano a migliorare la loro capacità di proteggere le persone dalle pandemie che arriveranno, indipendentemente dal proprio livello di sviluppo.

In un secondo momento, poi, il biologo e immunologo etiope ha pubblicato un altro “cinguettìo” (separatamente, sul suo profilo personale), ribadendo che gli Stati manterranno il controllo su come implementare il trattato pandemico, in linea con le proprie leggi nazionali, e dichiarando che qualsiasi affermazione contraria a quest’ultima fosse semplicemente falsa (come se i dubbi e le domande utili a ricercare la verità non avessero più ragion d’essere, nell’innovativo contesto sociale sviluppatosi dopo il Co.Vi.d./19).

Questo scambio di vedute su Twitter, però, ha già sollevato importanti questioni sul ruolo dell’OMS, sul tema della sovranità dei Paesi (sanitaria in particolare) e sulle sfide globali nell’affrontare le epidemie del futuro. Al netto della solita bagarre mediatica scoppiata nei minuti successivi alle pubblicazioni, che punta a difendere o ridicolizzare alcuni personaggi e le rispettive opinioni, adducendo troppo spesso dietrologie da fact-checking improvvisato (dai rapporti tra Kanekoa e QAnon ai contestati promotori delle teorie sul Deep State, dalle ultime relazioni interpersonali avute da Musk alla scarsa autorevolezza del senatore Roberts, etc.), il dibattito che è scaturito naturalmente da quanto accaduto riflette, se non altro, la crescente ansia per i rischi riguardanti la salute mondiale, nonché una – oramai consueta e – spiccata tendenza alla polarizzazione dei punti di vista, specie su materie di rilevanza internazionale.

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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Giuliana Radice del 24 marzo 2023), Eritrea Etiopia, archivio di Tigrai Online, Resistenze.org, National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism (START), sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), The New York Times Web Archive, archivio di AP News, Reuters, Business Insider, Forbes.

Account Twitter: KanekoaTheGreat, Elon Musk, Tedros Adhanom Ghebreyesus, archivio di 72powpow.

Canali YouTube: Human Rights Watch.

Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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