La Relazione della Corte dei Conti sul PNRR conferma ,che i dati sul sito Italia domani un dataset ,che riporta solo 5mila interventi ed è aggiornato al 31 dicembre 2021 mentre i progetti avviati sono oltre 134 mila, dimostrando implicitamente, che i dati a disposizione del Governo sono molti di più.
E che non condividerli è una scelta politica.
Inoltre il PNRR si arricchirà di un nuovo capitolo relativo al piano energetico RepowerEU con il quale l’Europa ora punta , a fare a meno di due terzi del gas russo entro fine anno e rinunciarvi completamente entro il 2027.
Al contempo l’Europa lavorerà su tre fronti fondamentali : il risparmio energetico, da realizzarsi tramite l’efficientamento dei dispositivi attraverso cui viene utilizzata l’energia; la diversificazione delle fonti di approvvigionamento; l’accelerazione dello sviluppo e delle installazioni di fonti di energia rinnovabile.
La Cabina di Regia del PNRR istituita dal Governo , riunitasi con Eni, Enel, Snam e Terna parla di realizzazione di un ‘Piano Mattei’ e far diventare l’Italia hub energetico del Mediterraneo ,per tutta l’Europa, : “ in un proficuo rapporto di cooperazione soprattutto con i paesi africani” .
PNRR da aggiornare entro il 30 aprile.
Dopo l’incontro con Macron torna in auge il nucleare , sia nella versione SMR che, in quella dei futuribili reattori di quarta generazione non omettendo di considerare la produzione al 2050 , di elettricità da fusione nucleare.
Attualmente il massimo entusiasmo è intorno agli Small Modular Reactor (SMR) tanto , che industria, politici e imprese si sono riuniti per il loro evento annuale “SMR & Advanced Reactor 2022” ad Atlanta.
La conferenza, ha riunito oltre 400 venditori, rappresentanti delle utility, funzionari governativi, investitori. . Un rappresentante dell’industria ha paragonato la rinascita dell’industria nucleare guidata da SMR con le rinascite passate fallite, proclamando : “ Questo sembra davvero diverso”.
Il sentimento di speranza di questo rinascimento si basa su tre convinzioni : 1) raggiungere emissioni di carbonio “nette zero” solo con energia rinnovabile, senza nucleare sarebbe estremamente costoso e dannoso, per l’ambiente o addirittura impossibile; 2) l’invasione russa dell’Ucraina ha riportato la sicurezza energetica, in cima all’agenda della politica energetica nei paesi occidentali. Gli SMR costruiti in Occidente sarebbero “buoni per il pianeta e per la sicurezza; 3) grazie alla loro multifunzionalità, gli SMR segnerebbero una rottura rispetto al passato, quando l’energia nucleare serviva semplicemente come fonte affidabile di elettricità di base.
Fondamentalmente, commercializzati come un’alternativa più economica, più sicura e più veloce da costruire alle centrali nucleari su larga scala sempre più complesse e problematiche, gli SMR sono stati descritti come un complemento ideale alle fonti di energia rinnovabile intermittenti nei futuri sistemi elettrici, a zero emissioni di carbonio.
I tre quarti dei circa 40 relatori rappresentavano aziende del settore nucleare, tra cui una manciata di start-up SMR. Gli sviluppatori e i clienti di progetti SMR sia leggeri ,che avanzati hanno presentato i loro ambiziosi programmi per la distribuzione dei prototipi.
A loro avviso, il primo micro-SMR sarebbe operativo già nel 2026 e, i primi SMR ad acqua leggera entro la fine del decennio. Gli SMR costituiscono una categoria tecnologica generica che comprende una vasta gamma di progetti, compresi quelli che si basano su tecnologie ad acqua leggera (ad esempio, NuScale, GE Hitachi, Rolls Royce del Regno Unito) e una varietà di tecnologie “avanzate” più innovative, ma in gran parte non collaudate (ad esempio, reattori a sali fusi, raffreddati a sodio e ad alta temperatura).
La “piccolezza” degli SMR è altamente relativa, tuttavia, con la capacità di che va dai 470 megawatt elettrici di Rolls Royce fino ai micro SMR da 1 a 5 megawatt elettrici.
La promessa, quindi, è che gli SMR servirebbero non solo come fonte di elettricità di base affidabile, ma fornirebbero anche riscaldamento degli ambienti, calore dei processi industriali ed elettricità per le comunità off-grid, desalinizzazione, idrogeno e stabilità della rete nel contesto di un’elevata penetrazione delle energie rinnovabili nel mix energetico.
Promesse necessarie ma rischiose, la conferenza “SMR 2022” è stata una vetrina. Come per qualsiasi innovazione tecnologica, il successo commerciale degli SMR dipende dall’impatto della loro narrazione e dalle promesse delle loro virtù e fattibilità.
Una nuova tecnologia deve promettere, se non un futuro radioso, almeno benefici significativi per la società. Gli attori chiave devono essere persuasi
La storia dell’energia nucleare, così come quella di molti altri settori industriali, è piena di esempi di come i discorsi promettenti , come quello alla base del programma” Atomi per la Pace” nel 1950 , divenne parte delle istituzioni e delle decisioni politiche, che si materializzarono in progetti concreti e quindi modellando profondamente lo sviluppo dell’industria.
Promettere è essenziale per l’innovazione e lo sviluppo tecno-scientifico, ma è anche rischioso. Le promesse eccessive possono portare a delusioni e perdita di fiducia nella tecnologia e nei suoi promotori, minando la reputazione dell’intero settore. Le promesse in gran parte fallite delle tecnologie nucleari di terza generazione in Occidente hanno probabilmente fatto proprio questo.
Un alto rappresentante dell’industria ha dichiarato che la comunità nucleare ha “ permesso a troppa democrazia di entrare, e ha prodotto questi processi molto barocchi che sono coinvolti nel consentire in anticipo”. Implementare gli SMR alla scala e al ritmo necessari richiederebbe quindi “l’hacking di alcune di queste assurdità e prendere decisioni effettivamente razionali”.
Facendo eco a questa sfiducia nella partecipazione pubblica, Ahab presidente dell’Organizzazione delle industrie nucleari canadesi alla conferenza di Atlanta, ha descritto l’eccesso di regolamentazione come il principale colpevole dei problemi del settore sin dall’incidente di Three Mile Island nel 1979.
La regolamentazione dovrebbe essere guidata dalla scienza, non da “paure irrazionali e convenienza politica”, ha sostenuto. Sic!! Dalla scienza !!!!!!
Alcuni hanno contestato queste enormità respingendo l’affermazione della “troppa democrazia” come un problema per gli SMR, sottolineando invece che l’industria ha bisogno di un “regolatore in cui il pubblico abbia fiducia”.
La Conferenza di Atlanta come un momento di grande speranza e opportunità, anche grazie all’aggravarsi delle crisi climatiche ed energetiche. Ma la strada verso la realizzazione delle più audaci promesse SMR sarà lunga, così come l’elenco delle precondizioni essenziali. Per trasformare le promesse SMR in realtà, la comunità nucleare avrà bisogno di attrarre investitori, navigare attraverso i processi di licenza, costruire catene di approvvigionamento e fabbriche per la produzione di moduli, ottenere l’accettazione della comunità su siti greenfield, dimostrare una soluzione praticabile alla gestione dei rifiuti e raggiungere un tasso di implementazione sufficiente per innescare l’apprendimento e generare economie.
I relatori della conferenza hanno descritto i loro progetti SMR preferiti come rivoluzionari ma erano semplicemente una continuazione delle buone vecchie tecnologie nucleari collaudate. I critici sostengono che la storia dei reattori autofertilizzanti veloci è stata invece una strada tortuosa verso il nulla.
Molte società private hanno sintetizzato il grido di aiuto verso i governi che dovrebbero creare “politiche e finanziamenti specifici”. Dovrebbero le politiche dedicate includere garanzie sui prestiti e sostegni finanziari, la fornitura di combustibile ad uranio ad alto dosaggio e basso arricchimento (HALEU) per i reattori avanzati, ritrattamento, gestione e trasporto del combustibile esaurito e infine oltre a colmare il divario tra i reattori primi nel loro genere e la distribuzione commerciale. Praticamente un Kwh di Stato prodotto con il nucleare di Stato!
Secondo un accademico della Università British Columbia il suo pessimismo era materializzato nella dichiarazione che “si sarebbe dovuto costruire da qualche parte tra diverse centinaia e diverse migliaia” di unità SMR prima che l’apprendimento e la replica si instaurassero veramente e garantissero la redditività commerciale.
Inoltre c’è il problema della regolamentazione.
IL tempo per intervenire sulle emissioni sta per scadere , tutto il resto è fuffa.