L’inchiesta di Bergamo sul Covid potrebbe finire davanti al Tribunale dei Ministri

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È la conseguenza di una decisione favorevole all’ex capo del Cts Agostino Miozzo

© @manuela d’alessandro – Il Tribunale di Bergamo

AGI –   Una grossa parte dell’indagine sulla gestione del Covid a Bergamo potrebbe finire davanti al Tribunale dei Ministri. È una questione molto tecnica quella che potrebbe far spostare il cuore dell’inchiesta sulla prima gestione della pandemia in un contesto che ha regole ‘particolari’, diverse rispetto a quelle dei processi ‘normali’.

Ad aprire questo scenario c’è la decisione della Procura Generale di Brescia di trasferire da Bergamo a Brescia, accogliendo l’istanza della sua difesa, la posizione dell’indagato Agostino Miozzo, ex capo del Cts, ritenendola, come quella di Conte e Speranza, di competenza del Tribunale dei Ministri visto che tutti e tre sono accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa.

Come Miozzo, sono indagati in concorso con Conte e Speranza per questi reati un’altra decina di indagati che potrebbero far valere le stesse ragioni e quindi chiedere che venga applicata la competenza ‘speciale’.

Tra questi ci sono il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il suo ex assessore alla Sanità Giulio Gallera.

In sostanza, è il ragionamento del procuratore generale Guido Rispoli, chi avrebbe concorso a compiere un reato ministeriale va trattato allo stesso modo di chi ricopriva ruoli nel governo.

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