In atto un genocidio e massacro
Amsi e UMEM ; Rischio guerra biologica ,sequestrati 2 laboratori biologici e virologici
l’Unione medica euro-mediterranea (UMEM), l’associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI), e la comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) Seguono dall’inizio del conflitto in Sudan con il contatto diretto del Presidente Foad Aodi con i medici locali e i nostri rappresentati in Sudan. La situazione, come già stato ampiamente illustrato, è drammatica dal punto di vista sanitario e umanitario in un Paese dove già si soffriva la mancanza di tutto da questo punto di vista, peggiorato molto a seguito della pandemia.
Il Presidente AMSI e UMEM, nonché membro della commissione Salute Globale FNOMCeO, ribadisce la solidarietà al popolo e alla comunità sudanese in Italia illustrando l’ultimo bilancio;
1 )più di 500 morti e 4500 feriti (il bilancio sicuramente è più alto rispetto a ciò che è dichiarato)
2) più del 71% degli ospedali (n 75) è fuori uso, la maggioranza di questi nella capitale Khartoum. Solo 22 ospedali operativi ma con grande difficoltà e mancanza di medici e materiale sanitario
3 )sono stati sequestrati 2 laboratori biologici e virologici, con grande rischio di una guerra biologica
4) bombardati 14 ospedali ed evacuati 19 ospedali.
5) mancanza di cibo, acqua, elettricità, farmaci e ambulanze; difficoltà di trasporto
6) numerosi feriti e cadaveri presenti per la strada, impossibilità di trasportarli aumentando così il rischio di diffusione del colera
7) Più di 1687 cittadini arabi e stranieri evacuati dal Sudan arrivati tramite la nave in Arabia Saudita (sono Sudanesi e di 26 nazionalità)
Infine il Presidente Aodi si rivolge a tutti i Paesi europei ,all’ONU, Commissione Europea, Italia e Lega Araba affinché attivino corridoi sanitari e umanitari, tutelino gli ospedali e inviino delegazioni di medici specialisti (Medici d’urgenza, Ortopedici, chirurghi, pediatri, ginecologi e anestesisti ) e infermieri. Occorre inoltre tutelare tutti i cittadini di origine straniera nel Sudan, compresi gli studenti arabi, yemeniti ed iracheni i quali chiedono aiuto da giorni.