Per Conte il governo “fa la festa ai lavoratori”

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Il presidente del Movimento 5 stelle definisce “inaccettabile” il decreto Lavoro: “Si uccidono i progetti di vita dei giovani, così torniamo indietro al Jobs Act di Matteo Renzi”

© Minichiello / Agf – Giuseppe Conte

AGI – “Oggi è il Primo Maggio: dovremo celebrare tutti insieme la festa dei lavoratori eppure il governo Meloni si riunisce per introdurre il ‘decreto precariato’ per fare la festa ai lavoratori”. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in un video su Facebook attacca il provvedimento rilasciato dal Consiglio dei Ministri, definendolo “inaccettabile”.

“Questo Paese ha bisogno di contratti a tempo indeterminato, di migliorare la qualità dei rapporti di lavoro”, aggiunge l’ex premie, “lo avevamo fatto con il decreto dignità nel 2018. In un anno abbiamo avuto più 600 mila contratti a tempo indeterminato. Torniamo indietro al Jobs Act di Matteo Renzi. Ed è singolare che ci sia questo dolce abbraccio politico tra il governo e il governo Renzi, a dieci anni di distanza: siamo alla restaurazione più becera”. Con questo provvedimento, insiste, “si uccidono i sogni dei giovani, i loro progetti di vita”.

“Guerra santa contro i poveri”

Con il decreto lavoro approvato dal governo “si smantella il reddito di cittadinanza. Si interviere per culminare la guerra santa per criminalizzare i poveri. La povertà è una colpa che il governo non può perdonare”, prosegue Conte, “io chiedo al presidente Meloni e agli altri ministri riuniti oggi per questa sceneggiata di aver la bontà di fare quello che non hanno mai fatto, non credo che abbiano mai incontrato, dialogato con i percettori del reddito di cittadinanza”.

“Fermatevi a seguire queste storie, riprendete un contatto con la realtà, siete completamente scollegati dalla realta'”, aggiunge Conte, “ricordate che il reddito di cittadinanza ha salvato, durante la pandemia, secondo l’Istat, un milione di cittadini dalla povertà”.

“Ritroviamoci tutti a giugno, vi forniremo le date, per manifestare contro questo governo – è l’appello del leader M5s -, contro lo smantellamento del reddito di cittadinanza, contro il decreto precariato, a favore del salario minimo legale, a favore della riduzione del tempo di lavoro a parità salariale”.

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