Sopraffatta dai debiti uccide gli amici con il cianuro

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Gli omicidi in Thailandia. Implicato anche l’ex marito della donna sospettato di frode e appropriazione indebita

© PhotoAlto / AGF

AGI – In Thailandia una donna incinta di quattro mesi e già madre di due figli è accusata di avere avvelenato persone a lei vicine con del cianuro ed è stata formalmente incriminata per 14 omicidi premeditati e un tentato omicidio. Viene ora confermata l’implicazione dell’ex marito e padre dei suoi figli, sospettato di frode e appropriazione indebita, e forse anche della sorella, proprietaria di una farmacia.

Quello che è già stato bollato come uno dei peggiori casi di omicidi seriali nel Paese asiatico vede coinvolta Sararat Rangsiwuthaporn, questo il nome della presunta serial killer arrestata la settimana scorsa a Bangkok in relazione alla morte di una sua amica, Siriporn Khanwong, salvo poi risultare sospettata in almeno altre 13 misteriosi uccisioni secondo la polizia.

Il movente era sempre di natura economica. “Ha chiesto soldi alle persone che conosceva, migliaia di dollari di debiti, perché ne ha molti con la carta di credito, e quando le chiedevano indietro i loro soldi, lei ha iniziato a ucciderli”, ha riferito il vice capo della polizia nazionale, Surachate Hakparn.  Il debito dei consumatori è un problema enorme in Thailandia, che rappresenta quasi il 90% del Pil del Paese a partire dal 2022, secondo la Bank of Thailand.

Per quanto riguarda l’ultimo fatto di cronaca, le due donne si erano incontrate per prendere parte a un rituale di protezione buddista su un molo a Ratchaburi, il 14 aprile, quando Siriporn è crollata improvvisamente ed è morta sulla riva del fiume.

Sararat è stata accusata di aver lasciato il luogo del dramma invece di aiutare l’amica in fin di vita. Secondo le prime indagini, alcuni degli effetti personali di Siriporn, tra cui contanti, due telefoni e una borsa costosa erano scomparsi. La polizia ha poi riferito che l’autopsia ha evidenziato tracce di cianuro nel corpo della vittima.

Il caso, che ha ritenuto per giorni l’attenzione dei media thailandesi, ha spinto più famiglie a farsi avanti e riferire che anche i loro parenti erano morti improvvisamente dopo aver incontrato Sararat – mangiando o bevendo qualcosa con lei – ma la donna ha sempre negato le accuse. La polizia ha detto che la serial killer avrebbe stretto amicizia con persone facoltose e guadagnato la loro fiducia, prima di invitarle a un pasto o in viaggio.

Le vittime avevano un’età compresa tra 33 e 45 anni. Le uccisioni sono avvenute in diverse province a partire dal 2020, principalmente a Ovest di Bangkok. Ogni volta Sararat ha ripetuto lo stesso copione, facendo scivolare pillole di cianuro nei cibi e bevande dei suoi ‘amici’ oppure offrendo pillole spacciandole come medicina erboristica.

Il cianuro “affama” le cellule del corpo di ossigeno, che possono quindi indurre attacchi di cuore. I primi sintomi di avvelenamento includono vertigini, mancanza di respiro e vomito. Nel giallo c’entra anche l’ex marito, Witoon Rangsiwuthaporn, agente di polizia nella provincia di Ratchaburi, dove ha avuto luogo uno dei presunti omicidi, dal quale la donna aveva divorziato, ma i due abitavano ancora insieme.

Witoon aveva preso un congedo dalle forze di polizia e l’ex coppia – solo sulla carta – viveva negli appartamenti della polizia a Kanchanaburi, una destinazione turistica lungo il fiume a Ovest del Paese, secondo quanto riferito dai media locali. Finora l’uomo aveva sempre assicurato di non sapere nulla delle uccisioni, salvo poi riconoscere oggi dopo il suo arresto, di aver accettato beni rubati alle vittime ed estorto denaro, di aver utilizzato documenti governativi contraffatti.

Alla polizia ha confessato queste sue responsabilità, ma ha negato qualsiasi coinvolgimento o conoscenza dei presunti omicidi. Secondo Thai Public Broadcasting Service, le presunte vittime erano tutte in amicizia con la donna, tra cui un ex fidanzato di nome Suthisak Poonkwan.

Una donna che è stata presumibilmente avvelenata ma è sopravvissuta ha raccontato di essersi ammalata dopo aver preso quello che Sararat aveva descritto come una medicina per la tosse mentre le due si trovavano in un centro commerciale. La polizia sta esaminando altri tre casi e l’area delle indagini si estende ora su cinque province.

Alle famiglie preoccupate o con dubbi è stato chiesto di mettersi in contatto con le forze di sicurezza. Sono stati sollecitati anche i capi delle stazioni di polizia nelle aree in cui si sono verificati decessi inaspettati per indagare ulteriormente, compresi i casi in cui mani o unghie delle persone decedute riportavano segni verdi, secondo i media locali. Gli omicidi seriali sono relativamente rari e la stragrande maggioranza degli autori di tali crimini sono uomini.

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