Attacco ransomware all’Asl dell’Aquila, gli hacker chiedono un riscatto

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Rubati dati sensibili che i responsabili, fuoriusciti del collettivo filo russo Monti, sono disposti e restituire solo dietro il pagamento di 2 milioni di euro in Bitcoin. Un team di esperti al lavoro per ripristinare il sistema

© ALEXEY MALGAVKO / SPUTNIK / SPUTNIK VIA AFP – Hacker

 

AGI – La Polizia Postale – attraverso il centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e Cnaipic – viste le ultime minacce degli hacker alla sanità abruzzese, dopo l’attacco alla Asl Aquilana, sta supportando i tecnici della Asl dell’Aquila per il ripristino dei servizi nel più breve tempo possibile a tutela di tutti i cittadini. Nel frattempo, prosegue l’intensa attività di indagine volta a identificare gli autori dell’attacco.

L’attacco ransomware risale ad alcuni giorni fa e sarebbe responsabilità di alcuni fuoriusciti dal collettivo filo russo Monti: la minaccia è quella di pubblicare tutta una serie di dati sensibili esfiltrati dai pc della Asl abruzzese in caso di mancato pagamento di un riscatto fissato in 2 milioni di euro in Bitcoin.

Una task force della polizia postale sta supportando i tecnici locali in presenza di danni notevoli, favoriti dall’adozione di un sistema operativo obsoleto e dall’assenza di contromisure all’altezza. Anche grazie a una serie di vulnerabilità non sanate gli hacker con una offensiva a strascico avrebbero criptato una ingente mole di informazioni riservate.

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