Sindacati in piazza a Milano. 40 Mila contro il lavoro sottopagato

Economia & Finanza

Di

Per il leader della Cgil Maurizio Landini i giovani fanno bene a rifiutare condizioni “inaccettabili”. “Applicate bene i contratti e vedrete che accetteranno di lavorare”, dice il leader della Uil Bombardieri

AGI – Sono oltre 40 mila le persone che hanno manifestato all’Arco della Pace di Milano con le bandiere della Cgil Cisl e Uil. La manifestazione unitaria decisa dai sindacati per protestare contro le politiche economiche, sociali e occupazionali del governo, ha superato, come riferito dai sindacati confederali, numericamente quella di Bologna, che è stata la prima delle tre in programma.

La conclusione è prevista a Napoli sabato prossimo. A Milano sono arrivati manifestanti da sette regioni del Nord Italia: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia.

Lavoro, caro affitti e tasse, i temi scelti dai sindacati confederali per la manifestazione. E soprattutto sui giovani si è concentrata l’attenzione di Maurizio Landini. Per il leader della Cgil il “lavoro sottopagato a 1000 euro al mese” deve essere rifiutato. E un giovane “non può accettare quelle condizioni”.  “Quest’idea che bisogna accettare qualsiasi tipo di lavoro” non va bene “è ora di smetterla”, aggiunge Landini.

“Il lavoro deve essere una condizione che permette a chi lo fa di vivere dignitosamente e non di essere sfruttato, non di dovere ringraziare perché ti fanno lavorare. Basta, questa cultura qui – sottolinea – l’abbiamo già pagata”. “Noi – prosegue il numero uno della Cgil – non stiamo semplicemente dicendo che sbaglia questo governo, stiamo dicendo che hanno sbagliato tutti governi che hanno precarizzato in questo modo il nostro Paese.

Sul tema del caro affitti e delle proteste di studenti (e a Milano oggi anche di operai), “noi siamo assolutamente d’accordo con loro”, dice chiaramente Landini. “Nella piattaforma che oggi sosteniamo, quindi in tempi non sospetti perché era stata decisa a marzo, il problema delle politiche per la casa e il diritto allo studio, è una delle nostre rivendicazioni”, aggiunge e ribadisce: “Penso che fanno benissimo gli studenti a protestare. Noi siamo al loro fianco e assieme a loro vogliamo continuare questa battaglia”.

Secondo Landini “abbiamo intere strutture oggi dismesse che potrebbero essere trasformate per affrontare questa situazione”. Al contrario “un mercato libero senza alcuna condizione” non solo “non si garantisce il diritto allo studio ma non si garantisce neanche la parità di diritto” favorendo “solo chi ha la possibilità economica. Tanti figli di lavoratori dipendenti e operai oggi non possono studiare perché non ci sono le condizioni di poterlo fare”. Landini reputa insufficienti gli interventi del governo in materia: “Aver rimesso in campo i famosi 600 milioni – che riguardano anche i privati – non risolve i problemi complessivi”.

“Detassate gli aumenti contrattuali. Trovate il coraggio e la forza di andare a prendere i soldi dove ci sono. Facevate la voce grossa quando eravate all’opposizione: tassate le banche, le big pharma, le multinazionali se avete coraggio”. È l’invito che il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri dal palco di Milano lancia al governo, durante la manifestazione di Milano. Anche Bombardieri interviene sul lavoro sottopagato. “Quando parlate di un milione di posti di lavoro disponibili, – dice, sempre rivolgendosi al governo – molti di quei posti, i nostri giovani li rifiutano perché offrono condizioni da schiavi. E fanno bene”, dice, ribadendo quanto già detto da Landini. “Applicate bene i contratti e vedrete che accetteranno di lavorare. Noi pensiamo che il lavoro sia determinante per la qualità della vita” ha concluso.

Bombardieri esclude nell’immediato uno sciopero generale. “C’è tempo” per farlo, dice. “Noi fra l’altro pensiamo di dare più fastidio con le mobilitazioni che riescono a fare parlare questo paese. Lo sciopero sarebbe la vittoria di un giorno”, aggiunge. “Lo Sciopero generale è uno strumento, non un obiettivo –  sottolinea – Noi adesso dobbiamo parlare con le nostre persone che mi pare stiano riempiendo le piazze, ascoltarli, spiegare loro cosa stiamo facendo e costruire il consenso sulle nostre proposte”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube