Annachiara Sarto, direttrice di Cyber Rights Organization: “Ogni giorno aiutiamo persone in tutta Europa”

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I dati allarmanti dell’organizzazione europea che lotta contro il cybercrimine e le discriminazioni online

Annachiara Sarto ha le idee molto chiare su quello che si deve e bisogna fare per rendere internet un posto più sicuro per tutti e tutte. Laureata cum laude in “Diritto internazionale ed europeo” (LLB) presso l’Università dell’Aia, specializzata in diritto penale internazionale e diritti umani, dal 2019 è direttrice di Protection4kids Italia. È stata Consulente all’interno del Child Protection Team del Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace (DPO) del Segretariato delle Nazioni Unite, New York, in qualità di “Child Protection Course Manager” nel settembre 2021. Oggi è direttrice e co-fondatrice di una delle più grandi organizzazioni Europee che si occupa di tutelare la dignità digitale ed online di persone, donne, uomini, bambini e bambine: CRO Cyber Rights Organization.

I pilastri fondanti dell’organizzazione creata assieme ad Andrea Baggio, CEO EMEA del Gruppo ReputationUP, sono la questione dei diritti digitali e l’assistenza legale e tecnica alle vittime di cybercrime, la violenza online contro le donne e la necessità di fare fronte comune dinanzi a tutta una serie di distorsioni che talvolta rendono pericolosa la nostra vita digitale come cittadini e come individui. A fare propria questa sfida, è stata proprio Annachiara Sarto, direttrice dell’organizzazione internazionale con sede all’Aia, in Olanda, che in poco tempo è diventata un importante perno all’interno del panorama europeo in materia di tutela dei diritti umani nel web.

Abbiamo cercato di scoprire come, intervistando la direttrice nel suo ufficio situato a due passi dalla Corte Internazionale di Giustizia.

Partiamo dall’inizio: quali sono secondo lei i principali diritti digitali che dovrebbero essere garantiti agli individui?

I diritti digitali sono estremamente importanti nell’era in cui viviamo. Alcuni dei principali che dovrebbero essere garantiti agli individui includono il diritto alla privacy, alla sicurezza delle informazioni personali, alla libertà di espressione e alla libertà di accesso all’informazione.

L’organizzazione internazionale Cyber Rights Organization che lei dirige lavora per garantire questi diritti digitali? Di cosa si occupa nello specifico?

L’organizzazione internazionale CRO Cyber Rights Organization lavora con organizzazioni, governi e altri attori della scena globale per contrastare la violenza di genere online e per promuovere la protezione dei diritti digitali. Offriamo supporto tecnico e legale alle vittime di violenza di genere online, di cybercrime. Crediamo fortemente nella prevenzione: conduciamo campagne di sensibilizzazione per educare le persone sui loro diritti digitali e sull’importanza di proteggerli. Vede, oggigiorno è fondamentale muoversi pensando di sensibilizzare ed educare la società civile europea sull’importanza di proteggere le nostre vite online: soprattutto se si tratta di donne, bambine e bambini, le fasce di popolazione più esposte a fenomeni quali diffusione non consensuale di materiale intimo. 

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Parlando di assistenza legale e tecnica alle vittime di cybercrime, come si può garantire un accesso equo e giusto?

L’accesso all’assistenza legale e tecnica alle vittime di cybercrime deve essere garantito a tutti e tutte, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria. Il team della Cyber Rights Organization analizza caso per caso e, a seconda delle nostre Policies interne offriamo assistenza gratuita alle vittime, compresa l’assistenza legale e tecnica, per garantire che chiunque abbia bisogno di aiuto possa accedervi senza problemi. In questi termini è attiva da qualche mese la nostra Helpline, aperta 24 h su 24. Chi subisce abusi, violenza di genere e non, ricatti online può trovare una prima forma di difesa e aiuto autorevole.

Annachiara Sarto, ha appena parlato di vittime e sopravvissute di cybercrime: può darci una fotografia su alcuni fenomeni?

Se guardiamo all’Italia, ad esempio, gli ultimi dati a nostra disposizione non sono per niente confortanti. Secondo uno studio AAG, circa 1 miliardo di email sono state esposte ad attacco hacker. O se prendiamo ad esempio in considerazione il tema della violenza di genere online, siamo di fronte a numeri eccezionali: il 47% delle donne europee ha ricevuto minacce di morte o di stupro via social, il 58% afferma di essere state vittima di attacchi sessisti (European Council, 2018). Questi trend devono assolutamente cambiare: è quello che cerchiamo di fare ogni giorno alla Cyber Rights Organization.

Lei si occupa anche di Child Protection, cosa ci può dire di questo tema?

È un tema attualissimo. Basti pensare ai bambini e alle bambine sottratti alle famiglie Ucraine e adottati illecitamente in Russia su cui da settimane i governi stanno discutendo e su cui anche noi, come CRO, abbiamo posto delle severe preoccupazioni. Il tema della protezione dei bambini si intreccia fortemente al mondo del digitale. I dati ONU relativamente allo scorso anno continuano ad attestare al rialzo il numero delle vittime di tratta: 225 mila vittime, di cui il 50% per sfruttamento sessuale. Se guardiamo invece allo spazio nazionale, mi basterà citare l’operazione condotta dalla Polizia Postale per la Toscana nel corso del 2022 dove sono state denunciate 101 persone per reati connessi allo sfruttamento sessuale dei minori online, 15 arresti e 90 perquisizioni. Il fenomeno è presente e va sradicato. Secondo gli studi del Dipartimento anti-tratta USA, un dato fondamentale da tenere in considerazione, è proprio che dal 2010 ad oggi la tratta di minori e la condivisione di materiale minorile si è spostata per l’85% online.

Può anticiparci qualcosa del suo lavoro a CRO?

Posso dire che sono molto felice di essere stata eletta come una dei tre delegati Europei alla “Global Youth Convention 2023che si terrà a Casablanca, in Marocco dal 17 al 20 Maggio. 25 candidati e candidate sono stati selezionati a livello globale e io avrò l’onore di rappresentare l’Italia. Si tratta di una delle convention più attese dai Youth Leaders in merito all’Agenda UN 2030 a livello mondiale. Parlerò dell’importanza dell’accesso all’educazione come diritto fondamentale, soffermandomi specialmente sulla necessità di questo stesso diritto nei contesti di emergenza. Affronterò anche il tema della parità di genere come rivendicazione all’equità che da esseri umani ci spetta. Il grande tema della sostenibilità, centrale in questo evento, verrà declinato in tutte le sue sfumature.

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