Fino a nove anni fa la Russia partecipava a pieno titolo al tavolo dei Grandi, nel formato che all’epoca era appunto definito G8 con la presenza di Mosca
di Massimo Maugeri
AGI – Pieno sostegno all’Ucraina, condanna alla Russia per l’aggressione a Kiev e nuove sanzioni nei confronti di Mosca. La tensione tra il Cremlino e l’Occidente ha dominato il vertice del G7 che si è chiuso da poco a Hiroshima, in Giappone.
Ma proprio la Russia, oggi sul banco degli imputati per l’aggressione all’Ucraina, fino a nove anni fa partecipava a pieno titolo al tavolo dei Grandi, nel formato che all’epoca era appunto definito G8 con la presenza di Mosca.
La Russia era entrata a far parte del forum che riunisce i leader delle maggiori potenze industriali del mondo (Usa, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Canada) nel 1997, epoca in cui Vladimir Putin veniva considerato dalla gran parte dei leader mondiali un interlocutore affidabile e un partner a pieno titolo.
Ma nel marzo 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca, le cose cambiano e la Russia viene temporaneamente sospesa dal forum pur continuando a fare formalmente parte del gruppo. Pochi mesi dopo, a giugno del 2014, il vertice del G8 che doveva tenersi a Soci, in Russia, si tenne eccezionalmente a Bruxelles presieduto dall’UE.
Da quel momento in poi Mosca lasciò definitivamente il consesso delle grandi economie del mondo e tutte le successive edizioni si sono tenute nel formato G7 senza la partecipazione della Russia.
Nel gennaio del 2017 il governo russo dichiarò formalmente l’intenzione di abbandonare permanentemente il forum politico G8: decisione confermata un anno dopo, nel giugno del 2018, quando la Federazione Russa ribadì di non voler tornare al formato precedente. Da allora il G8 non esiste più.
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