Il bizzarro incontro tra Calandrino e Schlein.

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Il bizzarro incontro tra Calandrino e Schlein: quando l’elitropia e l’alleanza forzata si incontrano.

Un pittore ingenuo e una politica smarrita: una storia di beffe e giochi di potere.

In un inaspettato incontro tra il mondo letterario e quello politico, sembra che Calandrino, il famoso pittore di Firenze protagonista della terza novella dell’ottava giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio, abbia trovato un’incredibile connessione con la situazione politica odierna. La sua vicenda di beffe e inganni si intreccia in modo stravagante con la storia dell’alleanza forzata tra Elly Schlein e Giuseppe Conte, nel contesto delle amministrative di maggio 2023.

Calandrino, un uomo semplice e ingenuo, era solito fare da bersaglio alle burla dei suoi amici più furbi, Buffalmacco e Bruno. La sua scarsa intelligenza e la sua credulità lo rendevano facile preda di scherzi e imbrogli. E così, quando il giovane Maso del Saggio gli racconta dell’esistenza di una misteriosa pietra, l’elitropia, che conferisce invisibilità a chi la indossa, Calandrino cade nella trappola e decide di cercarla insieme ai suoi amici.

Analogamente, nel mondo politico contemporaneo, Elly Schlein e Giuseppe Conte si ritrovano costretti a un’alleanza forzata. Schlein, pronta a mutare le sue sembianze politiche fino a assumere tratti “grillini”, cerca una connessione con Conte, ma questi, temendo di finire sotto lo stesso tetto e di essere “cannibalizzato” da una mantide politica, si allontana e cerca di distinguersi.

Così come Calandrino si ritrova a raccogliere le pietre dell’elitropia credendo di essere diventato invisibile, Schlein cerca di trasfigurare se stessa e il partito del Nazareno per rafforzare la sua posizione politica. Tuttavia, le loro speranze vengono presto infrante. Calandrino si accorge che la sua invisibilità era solo un’illusione e la sua moglie paga le conseguenze della sua delusione, mentre Schlein e Conte si rendono conto che le loro divergenze e contraddizioni sono insormontabili.

L’alleanza tra Schlein e Conte, nata dalla necessità di cercare una base comune nell’opposizione al governo di Meloni, si rivela fragile e precaria. I comizi tenuti contemporaneamente in piazze diverse, le candidature opposte e le differenze di visione politica rafforzano l’allontanamento tra i due. Schlein, incarnazione della “sinistra-sinistra” e sostenitrice delle alleanze, non riesce a ottenere l’appoggio di Conte, che preferisce rimanere fedele ai principi del Movimento 5 Stelle e mantenere una distanza critica.

La situazione politica si fa sempre più paradossale, con schieramenti che si attraggono e respingono come molecole impazzite, lasciando spazio a alleanze forzate e passioni fredde.

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