Elezioni in Turchia: Erdogan in vantaggio, ma a quale costo?

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Con l’82% delle schede scrutinate, il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan è in vantaggio con il 53,4% sullo sfidante Kemal Kilicdaroglu che ottiene il 46,6% delle preferenze. Tuttavia, questa vittoria potrebbe rivelarsi una battaglia di Pirro, come suggerito dal termine omonimo.

L’affluenza per il ballottaggio in Turchia è stata di oltre l’85% degli aventi diritto secondo i dati diffusi dalla tv di Stato Trt, meno rispetto al primo turno delle presidenziali quando aveva sfiorato il 90%. Nonostante il sostegno popolare, Erdogan potrebbe trovarsi a dover affrontare conseguenze inaspettate.

Durante il primo turno, Erdogan aveva ottenuto il 49,5% dei consensi, mentre Kilicdaroglu si era avvicinato al 45% dei voti. Sinan Ogan, un politico di destra nazionalista che ha successivamente deciso di appoggiare Erdogan al ballottaggio, si era classificato terzo con poco più del 5% dei consensi.

La partecipazione del presidente Erdogan alle elezioni è stata accompagnata da dichiarazioni sulla importanza della democrazia nel paese. Tuttavia, Kilicdaroglu, il candidato di opposizione, ha invitato i cittadini a liberarsi da un regime autoritario e a lottare per l’avvento della libertà e della democrazia.

La situazione politica in Turchia richiama l’espressione “vittoria di Pirro” dal momento che, sebbene Erdogan sembri in vantaggio, il prezzo pagato potrebbe essere eccessivo. La vittoria di Pirro era una battaglia vinta a un costo troppo alto per il vincitore, portando infine alla sconfitta complessiva. Come nella storia di re Pirro dell’Epiro, che ha sconfitto i Romani subendo perdite insostenibili, il presidente Erdogan potrebbe ritrovarsi a dover affrontare conseguenze negative a causa del suo trionfo.

È importante ricordare che il termine “vittoria di Pirro” non si applica solo alle battaglie militari, ma può essere utilizzato anche in contesti aziendali, politici, giuridici o sportivi, per descrivere un successo che si rivela inutile o effimero. In questi casi, il vincitore formale non trae vantaggi significativi o duraturi che giustifichino gli sforzi compiuti. Un termine correlato è quello di “Vittoria cadmea”.

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