‘Crepuscoli D’Aurora’ con prefazione di Carmelo Consoli

Libri & letture consigliate

Di

L’autrice cesenate Manuela Cecchetti torna in libreria con “CREPUSCOLI D’AURORA”, la sua nuova raccolta poetica, composta da liriche e haiku.

Il testo (132 pagine) edito da Bertoni Editore, si forgia della prefazione del noto poeta e critico letterario Carmelo Consoli, presidente della “Camerata dei Poeti di Firenze”.

Nella nota introduttiva, la scrittrice evidenzia quanto nel fascinoso universo poetico, come pure accade nella musica e nell’arte in genere, si adagino e si scontrino visioni contrapposte e stili alteri, tutti con una propria identità ingiudicabile e misteriosa. Ogni impulso artistico racchiude in sé un’energia vitale e un’impronta mistica capaci di fare breccia negli animi sensibili, perennemente protesi alla bellezza e ad una compiutezza indefinita.

L’arte poetica manifesta un’intima simbiosi con tutto ciò che è in natura o che si materializza nell’immaginazione sconfinata dell’autore, spaziando dalla beltà stupefacente delle entità del cosmo fino ad inoltrarsi in emisferi astratti, alternando attimi di pathos a contemplazioni ancestrali e trascendenti.

Gli sguardi appassionati degli amanti, le voci ed i colori del creato, l’affetto delle madri, il volteggiare di una piuma nel vento, la magia di un presepe tra l’allegria dei commensali, la vitalità del sole nelle albe e nei tramonti, il tempo inarrestabile scandito dai mesi che si susseguono nel calendario, gli incontri quotidiani, di routine o inaspettati, e assai di più sono i protagonisti che interagiscono con il vissuto di ognuno di noi e intessono il patrimonio formativo e profetico della poesia.

Le parole celebrano le meraviglie dell’anima che sorvolano i muri sgretolati dell’inconscio, facendo fuoriuscire tutte le connotazioni dell’essere nell’esplosione di scintille creative che si dileguano in un fiume incontenibile di idee da indirizzare nel sentiero poetico più appropriato all’attimo immanente.

A tale proposito il prefatore Carmelo Consoli afferma: «Quando ci si accinge a commentare il lavoro letterario di un autore/autrice è doveroso scandagliare a fondo le motivazioni personali che hanno portato alla sua creazione, scoprirne la validità delle fondamenta, la genuinità delle intenzioni.

Questo vale ancora di più se l’opera è una silloge poetica che segue percorsi creativi talora arcani, surreali, provenienti dai meandri più reconditi dell’anima.

Questa operazione rivelatrice e chiarificante, prima ancora che nel commento di un critico esterno, appare nelle sue grandi linee nella introduzione che Manuela Cecchetti apporta al suo lavoro dal titolo “Crepuscoli d’aurora” dove ella tesse, con saggezza e proprietà del dire, lodi ad un generico atto poetico che sgorga da energie vitali misteriose e primordiali ed è, come afferma, “un dono celeste, che sublima il cuore e del quale è impossibile privarsi”.

L’autrice dunque sin da subito mette in chiaro la profondità delle proprie fonti poetiche che metterà poi in pratica nelle sue numerose versificazioni e nei suoi finali Haiku.

Il volume della Cecchetti ha già nella sua titolazione la manifestazione dei pregi e dei limiti di un vivere in sintonia con la natura e il prossimo umano, ammantandosi di quelle luminosità tipiche di un sorgere vitale degli elementi naturali attraversate da dissonanze e contraddizioni dettate da una precaria condizione esistenziale.

L’ipersensibilità alla percezione dei fenomeni esistenziali è ben presente nei suoi versi sia che si parli di natura o tradizioni, quotidianità condominiali, amori e disarmonie nel contesto familiare e amicale; una sua peculiare caratteristica che talora le permette di travalicare confini oltre i quali ritrovare le ragioni smarrite e spesso esaltare cromie e fragranze, colmare di fascinose atmosfere i contorni dei luoghi visitati e amati.

Sono poesie, quelle della Cecchetti, in cui si tende in fondo a celare o smorzare le imperfezioni di un male esistenziale che pur ci attraversano con il candore di uno smarrimento poetico nei meandri di una ricercata bellezza in ogni forma vivente. Ed è proprio questo atteggiamento che deve assumere il vero poeta nella sua arte e nella sua missione verso il prossimo.

Leggera e musicale la sua poesia, ma anche ferma, lapidaria, a cascata, priva di orpelli ed inutili appesantimenti si snoda attraverso un viaggio umorale di sentimenti, città, montagne, tradizioni, quotidianità, analisi dei fatti del mondo, difesa dei valori umani, considerazioni scaturite da una visione profonda e talora fantasiosa della natura; insomma ovunque si posi lo sguardo indagante della poetessa e la sua appassionata, coinvolgente anima scaturisce un verso carico di emozioni che non sfociano tuttavia in vani sentimentalismi ma puntualizzano realtà dilatate da un sognante fare poetico.

Dunque una ricca carrellata di argomentazioni in cui brillano le sue dritte morali, spirituali e dove non mancano soggetti raramente osservati poeticamente come ad esempio “il sale, i gatti, gli accumuli di adipe” ed altro a dimostrazione della sua curiosità lirica che si mescolano alle luminosità dei tramonti, dove come scrive nella poesia “Tramonti”: “Il sole innamorato / le valli e l’orizzonte / accende di rubino / e come sanguinello / spremuto nel profondo, / svaga gli spettatori /…”, alla compassione per gli esseri fragili (Anime offese), alla roboante versificazione del “Rombo degli dei”, alla surreale e gradevole soluzione di imbottigliamento dei raggi del sole, fino alla lunga e ricca disamina di un calendario annuale fitto di ricorrenze, manifestazioni, in cui si acclara la sua voglia gioiosa e dissacrante di rievocare storie e tradizioni.

Questo è soltanto l’inizio dei suoi racconti poetici dove spesso la parola si fa lama tagliente, ascolto intenso dei fenomeni naturali, ricerca sofisticata di termini e visioni, e carica di humor e ironia di una spicciola quotidianità.

Nelle poesie finali di questa attraente e generosa silloge ritornano due argomentazioni di fondo nella parola di Manuela Cecchetti ed ossia il suo accurato e incantato vedutismo e la sua ratio poetica dove le liriche diventano momenti di profonda riflessione e invito alla speranza, oltre la fragile soglia della vita.

Chiude il volume delle tradizionali liriche la poesia “Natura generosa”, rilassante e divertente versificazione sulla generosa natura che in questo libro è la primadonna e assoluta vincente arma che innesta l’autrice ed in cui si muove l’incerto e sofferto passo dell’umana esistenza.

La seconda e terminale parte del libro la Cecchetti la dedica ad una serie di Haiku a cui dà il titolo “Soffi dal cosmo”, dove le tematiche care a lei si riaffacciano con forza nel suggestivo ermetismo dei tre versi e dove il lettore viene trascinato in un vortice di improvvise, fulminanti e suadenti luminosità e rigeneranti visioni di nature e amori a dimostrazione di quanto le sia cara la ricerca della bellezza e della grazia della vita.

Questa seconda parte del volume rappresenta la massima sintesi della prima ed è corpo integrante della stessa costituendone un unicum pregevole e godibile per il lettore che si appresta a scorrere i suoi versi».

La Cecchetti, laureata in Scienze religiose, ha all’attivo altre tre pubblicazioni: “LA TERRA… UN PIANETA DA AMARE” (Il Ponte Vecchio, 2019), “IL PIÙ GRANDE ESSERE UMANO DEL XX SECOLO. La straordinaria vicenda di Albert Schweitzer” (Bertoni Editore, 2022) e una prima raccolta poetica dal titolo “LAMPI BAGLIORI DIAMANTI. Meteore d’Eterno” (Ensemble, 2022).

Numerosi suoi versi editi e inediti sono stati pubblicati su siti e antologie letterari online sia italiani che stranieri (L’Altrove – Appunti di poesia; Limina Mundi; Souffle Inédit; Our Poetry Archive; Antologia virtuale Transiti Poetici; Weixin; Poesia Ultracontemporanea; ecc..). Ha partecipato con la poesia “Sagra d’eterna aurora” al “Panorama International Literature Festival 2023” aggiudicandosi il premio “YOUTH AWARD”. Con la poesia “Ali di Capinera” in onore di Mahsa Amini e di tutte le donne iraniane, ha partecipato all’evento internazionale “Capelli al vento” organizzato e curato dall’artista e poeta Antje Sthen come proseguimento di” Rucksack a Global Poetry Patchwork”.

Nel 2022 la sua poesia “Rosa” ha ricevuto la segnalazione di merito dalla giuria del “Premio Airali”.

Da pochi giorni è stata pubblicata in Australia una nuova silloge del poeta Prof. Glen Phillips dal titolo “SOTTO VOCE”, in collaborazione con l’autrice e poeta Yin Xiaoyuan, nella quale la Cecchetti è presente in qualità di traduttrice italiana assieme ad altri autori, provenienti da varie parti del mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube