Stasera si replica al “San Nicola”: vietato sbagliare. Obiettivo vincere!

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Una sconfitta amara. Depressione. Consapevolezza dei propri limiti, della presunta forza altrui. Consapevolezza che le giornate passano inesorabili nervosamente, c’è chi fuma imperituramente, chi si abbandona ai piaceri del vino, chi a quelli della cucina, chi sfoga la tensione in famiglia, insomma, si cerca di assorbire la botta, ma si è ancora là a sperare.

Il Sidtirol vince due gare consecutive, il Bari no, il Bari perde nell’unica gara di questi maledetti spareggi perché arrivare terzi voleva poter dire promozione diretta, ma ormai è bene non pensarci più.

Si sa che stasera contro una squadra tutto sommato abbordabile si è all’ultima spiaggia e si deve assolutamente vincere. Hai seguito le interviste di tutti i protagonisti da lunedì a ieri, e forse anche stamattina sui giornali, interviste di giocatori ed allenatore: tutti ottimisti, da stasera si cambia registro, si cercherà di gettare in campo umiltà e sacrificio, la ruota dovrà pur girare sebbene fino adesso abbia girato fin troppo a favore del Bari e questo non è un punto a vantaggio, si dovrà gettare in campo rabbia, razionalità, ragionamento e freddezza.

La sconfitta di Bolzano sembra ormai lontana. Dopo la delusione, certe sconfitte, soprattutto quando c’è la possibilità di recuperare, come nel caso del Bari, durano una sola notte, a cui seguono 24 ore di riassestamento psicologico volto al recupero dell’entusiasmo fino a far tornare l’euforia. E così è a Bari. Ma crediamo un po’ dappertutto.

In una delle notti più emozionanti ed infuocate del San Nicola, il Bari non potrà permettersi passi falsi, ha uno solo imperativo: vincere e basta. Mica semplice tuttavia, perché vincere vuol dire gettarsi a capofitto in avanti per scardinare il bunker altoatesino evitando pericolosi disimpegni in fase difensiva ma anche a centrocampo dove anche un pallone perduto può generare un contropiede avversario con tutti i rischi del caso. Poi, semmai dovesse far gol, la gara cambierebbe assetto perché vedrebbe il Sudtirol attaccare ed il Bari difendersi e sappiamo bene della nota incapacità dei baresi nel gestire un risultato positivo. Una gara dal coefficiente di difficoltà altissimo. A ciò si aggiungano gli oltre 50 mila che assisteranno alla gara, numero che quasi mai ha coinciso con la vittoria, e si tiri la linea. Insomma ci sarà da stare con tanto di occhi aperti.

Nell’aria si respira tensione ed elettricità, mentre i tifosi del Bari si preparano ad affrontare una delle partite più importanti della stagione. La città è avvolta da un alone di attesa e speranza, con duecentomila persone, forse più, tra tifosi che andranno allo stadio ed altri che guarderanno la gara in tv a Bari, in Italia e nel mondo, che si preparano a incitare la squadra nella semifinale di playoff.

L’entusiasmo è palpabile in ogni angolo della città, bandiere e sciarpe del Bari sventolano orgogliose dalle finestre dei palazzi e persino dalle auto che percorrono le strade, testimoniando l’amore incondizionato dei tifosi per la propria squadra. Stanno arrivando in città i fuori sede, gli studenti universitari baresi iscritti altrove, i lavoratori baresi provenienti da ogni dove, emigrati, addirittura pare che gli alberghi e i ristoranti sorridono sotto questo aspetto pur non potendoci mai essere il pienone perché i baresi che tornano in città trovano giacigli in famiglia, ma la città è piena zeppa di appassionati che giungono da ogni angolo del globo, pronti a vivere ogni istante di una serata destinata a rimanere nella storia del calcio barese. E siamo ancora alla semifinale.

Il Bari, dopo una stagione regolare entusiasmante e ricca di emozioni, si trova adesso a un solo passo dalla tanto agognata promozione. Ma prima di raggiungere l’obiettivo, dovrà superare l’ostacolo della semifinale di playoff, un match carico di aspettative e significato per tutta la comunità con l’obbligo di vincere assolutizzante, situazione psicologicamente non facile sicuramente.

La squadra, guidata da Mignani, un allenatore tanto amato quanto criticato per alcune sue scelte ai più non convincenti, ha dimostrato carattere e determinazione lungo l’intera stagione, conquistando punti preziosi e garantendosi un posto tra le prime tre della classifica. Ora, di fronte ai propri tifosi, i giocatori sanno che è arrivato il momento di dare tutto, di scendere in campo e lottare fino all’ultima fatica per portare il Bari verso le vette del calcio italiano.

Ma il cammino non sarà facile: l’avversario in semifinale è una compagine di tutto rispetto, una squadra neopromossa come il Bari che ha dimostrato di saper competere ad alti livelli.

L’emozione e la tensione si fondono, creando un mix esplosivo di speranze e preoccupazioni che si respirano nelle piazze, nei bar e nelle case di tutti i tifosi. Le discussioni appassionate, i pronostici, le analisi tattiche, tutto concorre a creare un clima di grande attesa.

La città è in fermento, ma è anche unita come mai prima d’ora. I colori del Bari riescono a superare ogni differenza e a unire le persone di ogni estrazione sociale in un unico coro di sostegno. Non importa se sei un operaio o un avvocato, un giovane o un anziano, nel cuore di tutti batte lo stesso amore per la squadra che rappresenta la loro identità e le loro passioni.

Massimo Longo

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