Tumulti in Senegal, i morti sono almeno 16

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Esplode la violenza dopo la condanna del capo dell’opposizione, Ousmane Sonko, che verrebbe così escluso dalle prossime presidenziali. Oltre 350 i feriti. Limitato l’accesso a internet

tempo di lettura: 3 min

© John Wessels/ AFP – Disordini in Senegal

AGI – È salito ad almeno 16 morti e più di 350 feriti tra i manifestanti il bilancio degli scontri scoppiati in Senegal dopo la condanna del leader dell’opposizione Ousmane Sonko.

Le violenze sono scoppiate giovedì, quando Sonko è stato condannato a due anni di carcere per corruzione di minori in un caso che, a suo dire, è stato costruito per impedirgli di candidarsi alla presidenza il prossimo anno.

La Croce Rossa ha dichiarato di aver soccorso 357 manifestanti feriti, tra cui una donna incinta, e 36 membri delle forze di difesa e di sicurezza che sono rimasti coinvolti nello scoppio dei disordini. In totale, 78 feriti gravi sono stati portati in centri sanitari.

L’opposizione accusa: “Impiegate milizie private”

Domenica, il partito Pastef-Patrioti di Sonko ha condannato “la repressione omicida da parte delle forze di difesa e di sicurezza”, accusando il governo di aver impiegato “milizie private”. Ha esortato la popolazione a “difendersi in ogni modo possibile e a reagire”.

Il bilancio ufficiale delle vittime è di 16 persone, ma il Pastef-Patriots ha dichiarato che 19 manifestanti sono stati uccisi. Il governo, che ha accusato i sostenitori di Sonko di “vandalismo e banditismo”, ha limitato l’accesso ai social media e ha deciso di interrompere “temporaneamente” l’accesso a Internet per i telefoni cellulari, affermando che venivano condivisi “messaggi odiosi e sovversivi”.

Domenica ci sono stati segnali di ritorno alla calma e il Ministero degli Interni ha dichiarato che c’è stato un “chiaro calo della tensione e degli arresti”.
Sabato, il ministro degli Interni Antionie Diome ha dichiarato che da giovedì sono state arrestate circa 500 persone e di sospettare “un’influenza straniera” dietro quello che ha definito un “attacco” contro il Senegal, senza approfondire.

Sonko non è ancora in carcere

Sonko, 48 anni, ex ispettore fiscale, si è espresso contro il debito, la povertà, l’insicurezza alimentare, i sistemi sanitari e scolastici sottofinanziati e la corruzione.

Inizialmente era stato accusato di stupro, ma è stato condannato con un’accusa minore di “corruzione morale” di una giovane donna. La condanna potrebbe escluderlo dalla corsa per le elezioni del 2024.

Sonko è stato processato in contumacia e non è ancora stato preso in custodia per il suo periodo di detenzione, cosa che si prevede possa alimentare ulteriori tensioni. Si presume che si trovi nella sua casa di Dakar, dove è stato bloccato dalle forze di sicurezza dallo scorso fine settimana. In precedenza aveva affermato di essere “detenuto illegalmente”.

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