Nell’inchiesta congiunta, i reporter del settimanale e del secondo canale tedesco citano fonti della Procura generale e dell’Ufficio federale anticrimine di Wiesbaden, che da mesi indagano sull’attacco
Nell’inchiesta congiunta, i reporter del settimanale e del secondo canale tedesco citano fonti della Procura generale e dell’Ufficio federale anticrimine di Wiesbaden, che da mesi indagano sull’attentato inizialmente attribuito ai servizi segreti russi. Der Spiegel peraltro già a maggio, in una prima ricostruzione del fatto basata su fonti investigative tedesche, si era detto “quasi certo” della traccia ucraina. “Nelle indagini sugli attentati compiuti con esplosivi ai gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico – aveva scritto in quell’occasione – ci sono sempre più indicazioni che gli autori siano ucraini”.
Oggi i sospetti si sono ulteriormente rafforzati tanto che la ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, reagendo alle nuove rivelazioni ha assicurato di voler fare “piena luce” sui retroscena dell’attentato, auspicando l’apertura di un processo contro i presunti responsabili, “chiunque essi siano”.
Secondo le due testate giornalistiche tedesche, dopo aver fatto esplodere i gasdotti, il commando avrebbe dovuto colpire anche il gasdotto Turk Stream, che collega Turchia e Russia attraverso il mar Nero.