PNRR e infrastrutture

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Uno dei sei settori nel quale sarà investita una percentuale dei fondi del PNRR sono le infrastrutture. I progetti sono alle fasi iniziali, ma bisogna procedere con efficienza ed efficacia perché entro il 2026 bisognerà completare tutto come previsto dalle norme europee di erogazione del notevole prestito, che impegnerà tutte le future generazioni quindi bisogna operare bene e celermente. Nella seconda metà del 2021 il governo ha iniziato a mettere in atto il piano e dovrà essere completato e rendicontato entro la fine del 2026. L’obiettivo del piano è rilanciare la struttura economico-sociale del Paese, puntando sempre sulla digitalizzazione, transizione ecologica, ed inclusione sociale. IL Piano Nazionale di ripresa e resilienza precisa le priorità di investimento per  un tempo di 5 anni; il vecchio governo ha iniziato ad attuare il piano.  Le fasi di avanzamento di progetti e della loro attuazione  presentano differenze territoriali e di settore. Delle sei missioni che  si dovranno realizzare con il denaro del PNRR, tutte sicuramente importanti, la terza dedicata alle infrastrutture per una mobilità sostenibile ha una grande valenza strategica perché dovrebbe modernizzare la nostra rete di collegamenti e far crescere la competitività del nostro paese. Le risorse stanziate per questa missione ammontano a25,40 miliardi di euro, ripartiti tra 24, 77mld per investimenti sulla rete ferroviaria e 0.63mld, per intermodalità e logistica integrata. In particolare il trasporto delle merci migliorerà perché si svilupperà su rotaie ad alta velocità e i servizi diventeranno più competitivi. Grossi investimenti sono riservati alla logistica e alla rivoluzione digitale per portare banda larga e 5G nei nodi principali della catena logistica. Molte aziende pubbliche e private sono interessate dal programma nazionale di investimenti. Già lo scorso governo, nella veste del Ministero delle infrastrutture e della Mobilità sostenibile (MMS), aveva approvato alla fine di giugno 2022 i programmi per 300 milioni di investimenti sulla rete stradale delle aree interne per il recupero e la sicurezza di ponti, viadotti e strade grazie ai fondi del PNRR. Settantadue aree interne del territorio nazionale dovrebbero vedere migliorata la mobilità, la sicurezza e l’accessibilità attraverso interventi sulla rete viaria secondaria, nella fattispecie strade provinciali e comunali, verrebbe a recuperarsi in tal modo anche la mancata manutenzione degli anni passati. Se quanto programmato sarà rispettato dall’attuale governo verranno riqualificate circa 2000 chilometri di strade e le relative opere d’arte.

Inoltre  dal precedente governo erano previsti interventi di riqualificazione urbana per ridurre il degrado sociale e le emergenze; questi investimenti sono rivolti a comuni medio-grandi onde migliorare pure  la qualità del decoro urbano e del contesto socio-ambientale. In questo momento per fare bene e presto è necessario raccordare visioni, risorse e sforzi. Ciascuno Stato membro della UE ha dovuto presentare il suo pacchetto di investimenti e riforme, che in Italia prende il nome di PNRR, onde poter risollevare l’economia ed affrontare specifiche problematiche sociali, problemi  causati in buona parte dalla pandemia. Un posto centrale è riservato agli investimenti sulla tecnologia e l’informatizzazione, fondamentale per non rischiare di essere tagliati fuori dal sistema. Questa occasione va saputa sfruttare al meglio impiegando tutti i soldi in progetti  concreti portati avanti da persone competenti, questi progetti devono concretizzarsi prima che la cifra ritorni indietro. Le generazioni future saranno indebitate per molto tempo, ma se saranno realizzate opere ed infrastrutture d’avanguardia il sacrificio sarà ben ripagato.

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