L’importanza rivestita dalla cultura era sulla bocca di tutti, eppure nessuno sapeva come salvarla..

Attualità & Cronaca

Di

Editoriale di Daniela Piesco Co-Direttore Radici 

Nelle Marche c’è stata la prima applicazione del decreto “Caivano” che ha riguardato un minorenne con precedenti di polizia per droga e nei suoi confronti è scattato l’avviso orale. L’avviso lo invita formalmente a tenere una condotta di vita rispettosa della legge.

Ma che cos’è il decreto Caivano?

Brevemente in quanto questa non è la sede per arzigogoli giuridici ricordo che il Consiglio dei Ministri, all’indomani dei tragici episodi di violenza,(valga su tutti il caso di Giovanni Battista Cutolo, il giovane musicista assassinato per niente, in piazza Municipio a Napoli qualche settimana fa che ha riaperto inevitabilmente e brutalmente la faccenda sull’ imputabilità dei minorenni) ha approvato il cd. Decreto Caivano. Il Decreto-Legge recante Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile rappresenta una stretta dura in tema di criminalità organizzata ed elusione scolastica sul territorio.

Tra le nuove disposizioni inserite nel decreto dedicato alle baby-gang vi è anche l’intervento del Questore che potrà disporre la convocazione del minorenne per l’avviso orale, così come l’ammonimento dei genitori per l’assenza di controllo sui figli: le famiglie dovranno rispondere della devianza criminale dei figli.

Il Decreto Caivano introduce anche un inasprimento delle sanzioni in tema di spaccio lieve, così come dell’arresto in flagranza di reato per il minore colto sul fatto.

Sommariamente, I punti chiave del Decreto Caivano comprendono: il daspo urbano per i minorenni; la competenza del Questore a proposito di misure accessorie; foglio di via obbligatorio; carcere preventivo; messa alla prova; sanzioni per i genitori; tutela per le vittime dei reati telematici e altro ancora.

Ma la repressione è sufficiente? Non sarebbe meglio se fosse accompagnata da cultura, presenza, educazione,offerta di modelli alternativi?E cosa ci dice invece la Legge di Bilancio 2023 in ordine proprio alle spese per la Cultura?

Ebbene il disegno di legge di bilancio 2023-2025 autorizza, per lo stato di previsione del MIC ( Ministero della cultura) spese complessive, in termini di competenza, pari a 3.903,2 milioni di euro per il 2023, 3.460,9 milioni di euro per il 2024 e 3.438,4 milioni di euro per il 2025. Quindi un decremento in termini assoluti pari a 63,5 milioni di euro, ossia a 58,6 milioni in termini di spese finali.

Si tratta di un’ulteriore riduzione della quota percentuale designata all’ambito culturale, che si abbassa dallo 0,5% del 2022 allo 0,4% della spesa finale del bilancio statale del 2023.

Il governo ,dunque,decide per una diminuzione delle spese per l’ambito culturale svilendo la capacità che essa riveste,ossia quella di elaborare strategie di uscita dalle crisi.

Ma vi è di più! Il contributo della cultura ai processi democratici è incalcolabile e innegabile .

Come essa costruisca benessere attraverso lo sviluppo valoriale della società, lo vediamo ad esempio nella politica dei presidi culturali a bassa soglia che, elargendo piattaforme/spazi di produzione culturale e di socializzazione costruite su partenariati eterogenei, si confronta con i temi della sostenibilità, rinsalda il welfare con la liberazione e la condivisione di competenze e conoscenze, innova i luoghi non necessariamente con la tecnologia, ma soprattutto potenziandone le tipologie e le finalità d’esperienza.

Il sociologo Jeffrey Alexander dice,a tal proposito ,che la cultura è una trama da cui non si può prescindere perché organizza ogni forma sociale. È da questo “settore”, in definitiva, che dipende il nostro archivio mentale ed emotivo, la nostra capacità di elaborare strategie, di usare le risorse saggiamente: strategie di uscita dalle crisi.

Ecco, dunque, su cosa non investiamo.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube