Quando è la donna a lasciare l’uomo? Dalle separazioni tribali a quelle attuali

Cento domande sulla sessualità

Di

“100DomandeSullaSessualità ” rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo e dalla giornalista Daniela Piesco

La separazione tra uomo e donna ha continue modificazioni dettate in passato più da cultura tradizione che non le attuali norme in evoluzione, ad esempio tra gli indiani Pueblo del Nuovo Messico, i mariti scomodi venivano cacciati col semplice espediente di mettere i loro mocassini fuori dalla porta d’ingresso mentre le donne irochesi potevano decidere in qualsiasi momento di ordinare a un uomo di prendere la sua coperta e di andarsene altrove; secondo Lewis Henry Morgan, studioso dei sistemi di parentela , tra gli irochesi l’uomo si trasferiva nel villaggio della donna e i beni passavano di madre in figlia: “i motivi più frivoli o il capriccio del momento erano sufficienti a rompere il vincolo matrimoniale”. Tra i Moso sono un piccolo gruppo etnico che vive nelle province cinesi vicino al confine con il Tibet, le giovani donne scelgono un nuovo partner fra i giovani uomini. Gli uomini non possono scegliere. L’eletto ha il diritto di andare a trovare la donna nella propria camera da letto la stessa notte. Tuttavia la mattina seguente all’alba deve lasciarla perché non ha alcun diritto di vivere con essa. Tra i Guayaki o Aichè del Paraguay la donna ha diritto a un numero illimitato di amanti senza che tra di loro vi sia rapporto di parentela e più ne ha avuti e più sarà desiderata. Una donna Guayaki sposata anche varie volte può portare un giovane da lei, fare l’amore e poi presentarlo ai mariti e vivere tutt’insieme. Il Matrimonio Secondario è una forma di matrimonio riscontrabile in Nigeria e Camerun , la donna sposa uno o più mariti secondari restando sposata a tutti i mariti precedenti (Levigne 1980). La donna vive solo con un marito per volta ma mantiene il diritto di ritornare da uno dei precedenti e di averne figli legittimi in seguito. Nelle società che praticano il matrimonio secondario il divorzio non è ammesso ; l’unione è per la vita .

Il commento giornalistico

Alla luce di quanto accaduto poche ore fa la domanda posta dal dottor Umberto Palazzo appare più che mai profetica ma nel caso della Meloni c’è da dire che non tutte le tempeste arrivano per distruggerti la vita , alcune arrivano per salvartela.

L’argomento avrà pure dei risvolti politici ma la cosa non dovrebbe scatenare tante discussioni insulse; infatti, è auspicabile che la vita privata tale resti e come tale sia rispettata.

Vero è, però,che la filippica urlata e propagandata in campagna elettorale sulla famiglia tradizionale fa acqua da tutte le parti. Perché anche se viviamo in un Paese molto cattolico,finché non si vivono certe situazioni è molto difficile giudicare. Si pensa tutto il tempo che ci si comporterebbe in un modo, poi ci si ritrova dentro e si fa tutt’altro.Una Ipocrisia che affligge anche chi tiene in vita rapporti di coppia di facciata, chi ostenta felicità apparente anche quando le cose non vanno bene.

Veniamo a noi

Oggi le cose, forse, stanno cambiando già da un po’ ma non è stato sempre così.Infatti era una consuetudine piuttosto radicata quella della donna che resta al fianco del marito (o compagno) anche quando lui fa qualcosa di palesemente sbagliato (non parlo di maltrattamenti, ma per esempio di tradimenti, truffe o scandali vari) in quanto buon esempio per tutti. Una donna che non lascia il marito anche quando sbaglia indiscutibilmente nella stragrande maggioranza dei casi è una persona da apprezzare. Ergo, chi non lo fa…

E invece no! Bisogna avere il coraggio di cambiare le cose quando diventano svantaggiose senza essere prigionieri di anacronistici e ottusi diktat societari.

Ovviamente bisogna partire dal presupposto di base per cui tutte le coppie possono passare per una crisi temporanea. Routine, figli e decisioni importanti sono solo alcuni dei motivi che possono incrinare il rapporto. Ma senza dubbio, uno dei motivi principali che spingono una donna a lasciare l’uomo che ama è l’assenza del partner. Si tratta di una mancanza che non necessariamente è fisica ma sicuramente è affettiva.

Magari quest’assenza non dipende dalla cattiveria o dal disinteresse nei confronti della propria famiglia. Spesso, infatti, questi uomini sono padri splendidi e sono un supporto indispensabile per tutta la famiglia. Semplicemente, con il passare degli anni, la moglie passa in un secondo piano e il rapporto di coppia viene dato per scontato. Quando la situazione diventa insostenibile, le donne spesso decidono di lasciare il proprio marito, nonostante ciò causi una grande sofferenza.

Una moglie o una fidanzata non è una proprietà. Il rapporto con il partner, infatti, va coltivato giorno dopo giorno, non solo a livello fisico ma soprattutto a livello sentimentale. Ma come farlo? Solamente con la presenza e un ascolto attivo, riscoprendo insieme la passione per la vita. Non bisogna essere pronti ad aiutare solamente quando il partner fa una richiesta esplicita: è necessario essere complici e sempre pronti a capire l’altro.

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