La preghiera del Papa per la pace

Attualità & Cronaca

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“Madre, da soli non ce la facciamo, senza il tuo Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesù, che è la nostra pace. Perciò, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini – in quest’ora piangono tanto! –, assisti chi è solo e anziano, sostieni i feriti e gli ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza”.

Quando sento questo genere di preghiere, non dico che mi vien fatto di ridere, giacché sarebbe irrispettoso verso il Papa e verso i credenti, diciamo che non posso fare a meno di sorridere, magari amaramente, molto amaramente. Ma vi pare che una madre amorevole per “scuotere l’animo di chi è intrappolato nell’odio”, per “convertire chi alimenta conflitti”, per “asciugare le lacrime dei bambini” e via di seguito, abbia bisogno d’essere pregata? Quale madre, vedendo un figlio bisognoso d’aiuto, non glielo dà, se può, senza aspettare neppure un accenno di preghiera?
E’ mai possibile che la storia e l’esperienza della vita non abbia insegnato ai credenti, Papa compreso, che nonostante le valanghe di preghiere che arrivano in cielo, non si costatano mai interventi di Dio nelle misere vicende umane?

Un diavolo ha fatto a pezzi innocenti, un altro diavolo sta devastando un territorio e facendo a pezzi molti altri innocenti, e la Madre di Dio che cosa fa? Aspetta che i diavoli portino a perfezione l’opera, prima d’intervenire? Possibile che considerazioni del genere non sfiorino la mente del Papa? Questo genere di preghiere lasciano il tempo che trovano.

Renato Pierri

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