Il DDL varato oggi apre una storica fase di confronto parlamentare da affrontare in maniera responsabile da parte di tutte le forze politiche, per garantire il risultato di un rinnovamento dell’organizzazione dello Stato ed efficienterà e ammodernerà le istituzioni”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Calandrini (FdI): altra promessa mantenuta dal Governo Meloni
“Quella del premierato rappresenta una riforma Costituzionale che l’Italia e gli italiani aspettavano da tempo. Era inserita nel programma con cui i cittadini hanno dato mandato alla coalizione di centrodestra di governare questa Nazione. Si tratta di una riforma corposa che renderà gli italiani ancor più protagonisti della scena politica, indicando direttamente il presidente del Consiglio. I tempi cambiano e così anche le istituzioni che devono adeguarsi ai nuovi bisogni. Ora la speranza è che, attorno a questa riforma campale del nostro sistema di governo, si attui un confronto costruttivo, con il sostegno proattivo delle stesse forze di opposizione, essenziali per raggiungere il risultato prefisso”.
Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, presidente della 5a commissione Bilancio di Palazzo Madama.
Lisei (FdI): riforma nel nome del popolo sovrano
“Con la riforma costituzionale che apre al premierato, approvata oggi dal Consiglio dei ministri, la sovranità del popolo torna al centro del funzionamento delle istituzioni. Stabilità, governabilità, responsabilità, stop ai governi tecnici, stop ai ribaltoni, stop ai giochi di palazzo: questi sono gli ingredienti alla base della terza repubblica che il governo Meloni ha presentato ai cittadini. Siamo pronti a scrivere la storia, auspicando che diventi una riforma il più possibile condivisa in Parlamento nel nome del popolo sovrano”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, capogruppo in commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.
Kelany (FdI): momento storico per l’Italia, la sovranità torna al popolo
“La sovranità appartiene al popolo, dice l’articolo 1 della Costituzione. Oggi con la riforma costituzionale che il governo, con coraggio e determinazione, sta affidando al parlamento, si restituisce al popolo italiano quello di cui per troppo tempo è stato spogliato: la possibilità di avere alla guida dell’Italia, per tutta la legislatura, un governo ed un suo presidente che abbiano un programma politico e che lo mettano in pratica. Elezione diretta del presidente del consiglio e norma antiribaltone rimettono al centro l’elettore, danno stabilità, determinano dunque crescita economica e forniscono una salda credibilità internazionale. L’auspicio è che diventi una riforma condivisa, e che anche le minoranze abbiano il coraggio di voler bene a questa Nazione, cambiando quello che fino ad oggi ci ha reso deboli”.