BARI – Esperti mondiali a confronto a Bari sulla genetica e genomica del frumento duro. Nell’ Aula Magna dell’Ateneo barese, lo scorso 17 e 18 ottobre 2023, si è svolto un rilevante meeting internazionale dal titolo“Is sufficient resistance to Fusarium head blight in durum wheat true achievable?”.
Il simposio è stato realizzato dal gruppo di ricerca da Agata Gadaleta, professore associato del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (DiSSPA), in stretta collaborazione con il Dr. Luigi Cattivelli e la Dr. Anna Maria Mastrangelo del CREA e la Wheat Initiative. Il comitato organizzativo composto da Luigi Cattivelli, CREA GB – Italia, Agata Gadaleta, UNIBA – Italia, Anna Maria Mastrangelo, CREA CI
– Italia, Karim Ammar, CIMMYT – Messico, Jemanesh Haile, University of Saskatchewan – Canada, ha riunito un team di esperti nel campo della genomica e genetica del frumento duro.
La tematica su cui si è focalizzato il meeting è stata quella della fusariosi della spiga, nota anche come scabbia del grano, una delle patologie vegetali più diffuse a livello mondiale in frumento. Questa malattia fungina – spiega Agata Gadaleta – colpisce il frumento provocando il disseccamento prematuro delle spighette e causando perdite di produzione che possono addirittura raggiungere il 70%. Conseguenze della malattia sono perdita delle caratteristiche qualitative del frumento con una diminuzione della germinabilità e del vigore dei semi e un pericoloso accumulo di micotossine, nocive sia per la salute umana che per la qualità dei raccolti. Fusarium graminearum (nome scientifico del fungo) è agente patogeno responsabile della fusariosi nel frumento duro, utilizzato principalmente per la produzione di pasta. L’accumulo di micotossine inizia nei campi durante la fase di maturazione del grano e può aumentare durante la raccolta e il successivo stoccaggio.
Una delle strategie principali per affrontare questa sfida è promuovere la resistenza al Fusarium graminearum nelle varietà di frumento duro,tramite programmi di miglioramento genetico.
L’individuazione dei geni di resistenza – spiega il Direttore CREA GB Luigi Cattivelli – apre la strada a una serie di vantaggi, tra cui una maggiore sicurezza alimentare, la riduzione delle perdite di produzione e un impatto ambientale ridotto dovuto ad un minor utilizzo di pesticidi e sostanze chimiche, promuovendo un’agricoltura sostenibile.
Il meeting internazionale è stato fondamentale per promuovere lo scambio di conoscenze e la collaborazione tra esperti globali sulla tematica della resistenza alla fusariosi, durante il quale, è stato presentato anche un aggiornamento sugli ultimi progressi nella genomica del frumento duro, con particolare attenzione al genoma di riferimento “Svevo” e al concetto di pangenoma del frumento duro, aprendo nuove prospettive di ricerca e sviluppo del settore cerealicolo.