Francesco Amilcare Dupanloup: un volontario di guerra controverso

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Francesco Amilcare Dupanloup nacque a Savona il 6 aprile 1887. Figlio di un avvocato, si arruolò volontario nel Regio Esercito nel 1915, all’età di 28 anni.

Volontario di guerra

Dupanloup combatté valorosamente nella prima guerra mondiale, sul fronte italiano. Fu decorato con tre medaglie d’argento al valor militare e una medaglia di bronzo.

La prima medaglia d’argento gli fu assegnata il 31 maggio 1915, per il suo coraggio durante un combattimento sul Monte Mrzlivrh. In quell’occasione, il suo plotone fu attaccato da un violento fuoco di fucileria e mitragliatrici. Dupanloup, con molta avvedutezza e coraggio, riuscì a sfondare le linee nemiche e costrinse le mitragliatrici a tacere.

La seconda medaglia d’argento gli fu assegnata il 29 maggio 1916, per il suo comportamento esemplare durante un attacco nemico sul Monte Aralta. Dupanloup, nonostante fosse ferito, si mise a disposizione del comandante di battaglione per regolare il ripiegamento, rimanendo al suo posto fino a quando fu nuovamente ferito gravemente.

La terza medaglia d’argento gli fu assegnata il 19-20 agosto 1917, per il suo coraggio durante due giornate di combattimento sul fronte di Gorizia. In quelle occasioni, Dupanloup partecipò a ripetuti assalti contro le posizioni nemiche, rimanendo gravemente ferito ad un braccio.

Dal fascismo alla Repubblica Sociale Italiana

Dopo la guerra, Dupanloup aderì al fascismo e fu tra i fondatori della Milizia portuaria di Savona. Nel 1922 prese parte alla marcia su Roma.

Nel 1931, però, entrò in contrasto con il Partito Nazionale Fascista e fu confinato a Canelli. Dopo la caduta del fascismo, aderì alla Repubblica Sociale Italiana.

Morte

Dupanloup morì il 25 aprile 1945, mentre veniva arrestato dai partigiani. Secondo alcuni racconti locali, si sarebbe suicidato con un colpo di pistola quando i partigiani si presentarono alla sua porta per arrestarlo.

Conclusioni

Francesco Amilcare Dupanloup fu un uomo controverso. Da un lato, fu un valoroso soldato che si distinse per il suo coraggio e la sua determinazione. Dall’altro lato, fu un fascista convinto che, dopo la caduta del fascismo, aderì alla Repubblica Sociale Italiana.

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