La pornografia modifica il cervello degli adolescenti?

Cento domande sulla sessualità

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Cento domande sulla sessualità: rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo e dalla giornalista Daniela Piesco 

Adulti e adolescenti consumatori di video porno vengono sottoposti a una dipendenza che invece di eccitare porta all’effetto opposto, nascono problemi di dipendenza da sito porno su Internet che richiede stimoli e generi sempre diversi in una continua “masturbazione cerebrale” con gli stessi effetti deleteri di alcol e droghe. Una dipendenza provoca il rilascio della dopamina il trasmettitore della ricompensa, coinvolta nel cambiamento plastico del cervello, la dopamina viene rilasciata anche nell’eccitazione sessuale sia nell’uomo che nella donna per cui la pornografia può provocare dipendenza e alla fine diminuzione del piacere da eccitazione sessuale o craving pornografico.
Un tossicodipendente sperimenta il craving poiché il suoi cervello plastico si è sensibilizzato
alla sostanza e sente l’aumento del desiderio ma non del piacere, anche la pornografia è più eccitante che appagante poiché il cervello ha due sistemi diversi , quello dell’eccitazione “appetitivo” connesso con la dopamina e quello della gratificazione “consumatorio” connesso
con il rilascio di endorfine che danno rilassamento e benessere. La pornografia eccita il sistema appetitivo proponendone un’iperattività e sviluppando nuove mappe cerebrali che desideriamo mantenere attive e come i muscoli lasciati fermi tutto il giorno hanno voglia di muoversi le mappe sono affamate di stimoli. Gli uomini davanti ai monitor a guardare siti porno sono come cavie sottoposte a scariche di dopamina cablando i centri del piacere del proprio cervello alle nuove mappe , anche facendo sesso con la propria partner queste immagini ritornano prepotentemente , si sentono meno eccitati e progressivamente indifferenti. In generale alla dopamina piacciono le novità e come nella droga anche tra fidanzati ci si abitua e arriva l’assuefazione, i loro cervelli plastici si sono così adattati che difficilmente riuscirebbero ad eccitarsi come una volta.

Il commento giornalistico 

La povertà del linguaggio adolescenziale riduce la capacità di esprimere sentimenti, desideri, paure e sogni. Aumenta la reificazione del corpo, esasperata dalla crescente “dittatura dei selfie”, che amplifica un narcisismo autoreferenziale, deleterio per la crescita della capacità di amare, di sentire e riconoscere i sentimenti dell’altro e dell’altra, e di vivere in armonia con il mondo.
L’analfabetismo sentimentale diventa poi analfabetismo sensuale: si fa sesso, si agiscono comportamenti sessuali, amputati però della capacità di sentire le emozioni, la gioia di una carezza a lungo desiderata e sognata, il gusto di un abbraccio e di un bacio che faccia sentire unici, amati e felici. La frustrazione e la noia che derivano da un sesso privo di sentimenti e d’amore aumentano il bisogno di “accendersi” con alcol e droghe, o con la pornografia, in crescita esponenziale soprattutto fra i giovani.
Il silenzio educativo di famiglia e scuola su fronte sentimentale e sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili (MTS), e l’ignoranza grave che ne deriva, lasciano la leadership educativa a due fattori pericolosi: i social, tramite le piattaforme visive, e soprattutto la pornografia. E’ questa la seconda barriera alla prevenzione delle MTS. Esiste una relazione diretta fra uso della pornografia tra i 10 e i 19 anni e maggiore precocità del primo rapporto (prima dei 16 anni) e maggiore frequenza di rapporti senza profilattico, di partner multipli nell’ultimo anno e di sesso di gruppo, con parallelo aumento del rischio di patologie infettive. Più sono precoci l’età d’uso e le ore spese sui siti pornografici, maggiore è anche la probabilità di aggredire sessualmente, di fare sesso a pagamento e di contrarre presto una MTS.

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