Roma, 4 aprile 2024 – Riccardo Magi, il deputato e segretario di +Europa, ha dato il via all’ultima chiamata in vista delle elezioni europee con un’appello pubblicato sulla “Stampa”. L’obiettivo? Unire le forze liberal-democratiche per rilanciare l’integrazione europea e superare la soglia di sbarramento al 4%. Ma dietro le nobili intenzioni del partito più europeista si cela un vero e proprio covo di vipere, dove ipocrisia, opportunismi, vendette e odi si mescolano in una melma di interessi personali.
La settimana scorsa è stata testimone di intrighi politici che farebbero arrossire persino Machiavelli. Federico Pizzarotti, con i suoi seguaci, ha virato verso Azione, contrariamente alle aspettative di Magi che aveva già stretto un accordo con Matteo Renzi. Strano, non trovate? Eppure, sembra che in politica non ci siano amici, solo alleati temporanei pronti a tradire al primo segno di debolezza.
Ma la situazione è ancora più intricata. Calenda, improvvisamente, si trova a dover rinunciare ai pizzarottiani, un pezzetto di +Europa, per adeguarsi all’accordo con Renzi. Un vero ginepraio che mette in luce la fragilità e l’instabilità di un partito che, nonostante le sue ambizioni europeiste, è dilaniato da divisioni interne e liti intestine.
E cosa dire dell’accordo con Renzi? Un vero colpo di scena che ha lasciato molti perplessi. Calenda potrebbe essere costretto a fare i conti senza l’apporto dei pizzarottiani, mentre i calendiani stessi sembrano già pensare a un clamoroso ripensamento. La politica, si sa, è l’arte del possibile, anche se il possibile sembra sempre più vicino a Matteo che a Carlo.
Ma non è finita qui. Magi, insieme a Italia viva, liberaldemocratici, socialisti e Volt, ha dato vita alla lista di scopo “Sue”. Una mossa strategica, certo, ma che nasconde molte ambiguità. Emma Bonino, candidata nel nord-ovest, sembra essere il tassello chiave di questo intricato puzzle politico.
E mentre i partiti si contendono il quattro per cento con mosse da scacchi, la cannabis diventa l’argomento del giorno. Dopo la Germania, anche in Italia si riaccende il dibattito sulla sua legalizzazione. Una scelta coraggiosa o un’ulteriore prova della demenzialità della politica italiana?
In questo teatro dell’assurdo, dove le alleanze cambiano al ritmo delle maree, ci si chiede se +Europa sarà solo un autobus per l’Europa o un seme da piantare più organicamente nel quadro politico italiano. Ma forse, alla fine di questa commedia, ci renderemo conto che +Europa non è così diverso da noi, con le nostre lotte segrete e le nostre contraddizioni.
Magi parla di “unirsi contro le piccole patrie”, ma sembra essere il primo a dimenticare il senso di coerenza e responsabilità che dovrebbe guidare ogni azione politica. E mentre il pullman verso l’Europa parte, ci chiediamo se davvero vogliamo salirci sopra, sapendo che il viaggio sarà disseminato di tradimenti, delusioni e colpi di scena.
In questa triste commedia dell’assurdo, ci troviamo a chiederci se davvero vogliamo affidare il nostro futuro a politici che sembrano più interessati ai loro giochi di potere che al bene comune. Forse è giunto il momento di svegliarsi dal torpore e chiederci cosa vogliamo davvero per il nostro paese e per l’Europa. Forse è giunto il momento di dire basta alla demenzialità e ai covi di vipere europeisti. Forse è giunto il momento di cambiare davvero le cose.
Ma forse, nella politica italiana, il cambiamento è solo un’illusione, destinata a svanire nel nulla come una nuvola di fumo. Forse, alla fine, rimarrà solo la consapevolezza che il teatro della politica italiana è uno spettacolo decadente, dove le maschere cadono e le vipere si rivelano per quello che sono veramente: spietate e assetate di potere.
Magi potrà anche parlare di “unire le forze liberal-democratiche per rilanciare l’integrazione europea”, ma è evidente che, in questo covo di vipere, l’unica cosa che conta davvero è il proprio tornaconto personale. E mentre la politica italiana si consuma nel vortice della demenza e dell’ipocrisia, ci chiediamo se davvero ci sarà un futuro per l’Europa, o se tutto finirà nel buio della mediocrità e della meschinità umana.