In un’epoca in cui la politica italiana sembra un racconto di Pinocchio, con burattinai e marionette che si muovono sul palcoscenico del potere, emerge una storia degna del celebre romanzo di Carlo Collodi. Al centro di questa narrazione, il conte Giuseppe Conte e il suo Pinocchio, Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico.
Come nel racconto classico, Schlein sembra essersi accorta dei loschi piani del suo “Geppetto” politico, il quale non sembra avere a cuore il bene del Pd. Come un moderno detective Elly, armata di logica e deduzione, ha rivelato al mondo che Conte potrebbe voler fare del male al suo stesso partito. Ma quali misteriosi segni l’hanno condotta a questa conclusione? Forse il fatto che Conte non voglia sostenere nessun candidato del Pd?
La reazione del Pd non si è fatta attendere, con Schlein che ha risposto con fermezza alle mosse del suo “padre politico”. Visitando la stampa estera, ha dichiarato con sicurezza che “il campo largo non è così morto”, lanciando frecciate a Conte e ribadendo la forza dell’alleanza di centro-sinistra.
Ma Schlein non si mostra affatto come una marionetta nelle mani di Conte. Con la determinazione di una crisalide pronta a emergere, sfida il suo burattinaio con parole dure e decise, dimostrando di possedere una personalità politica forte e indipendente.
In questa commedia politica, il burattinaio Conte sembra già al tappeto, mentre il suo Pinocchio Schlein continua a muoversi con agilità sul palcoscenico della politica italiana. Resta da vedere se questa storia avrà un lieto fine o se finirà nel tragico annuncio di “Nessuno osi fare del Pd una macchietta”.