Il racconto della presentazione ieri al Monk di Roma della seconda parte dell’inchiesta sulla ‘Gioventù meloniana’
ROMA – “Di fronte al silenzio di Fratelli d’Italia abbiamo scelto di fare più rumore, pretendiamo risposte”, dice Francesco Cancellato. È il direttore di Fanpage e sul palco del Monk, a Roma, sta per presentare la seconda parte dell’inchiesta sulla ‘Gioventù meloniana’, il videoreportage girato da una giornalista della testata come infiltrata in Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI. Mercoledì tardo pomeriggio e in fila fuori dal locale ci sono centinaia di persone, soprattutto ragazzi e ragazze. Chi non trova posto in sala si accomoda all’aperto, davanti a una maxischermo messo nel giardino. Come fosse la nazionale. Un colpo d’occhio notevole. Sono qui per vedere se c’è qualcosa di più nero del nero di due settimane fa: le grida “duce, duce, duce”, “Sieg heil!”. “Le strutture giovanili dei partiti selezionano i capi- osserva Roberto Saviano, presente anche lui al Monk- come è possibile che queste immagini non delegittimino il partito della premier?”.
Nei nove minuti di video ci sono i saluti fascisti, i cori razzisti, le frasi contro neri, ebrei e arabi. E anche il sarcasmo su Ester Mieli, senatrice di FdI, figlia di un sopravvissuto all’Olocausto. “La cosa più bella- dice a un certo punto Flaminia Pace, presidente di una sede del movimento- è stata ieri a prendersi per il culo sulle svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa in solidarietà a Ester Mieli…». Risate. Che però, stavolta, qualcosa muovono. Qualche risposta arriva. «Le parole e i comportamenti là tenuti sono per me motivo di condanna e disapprovazione- dice proprio Mieli- sono sicura che i vertici di Fdi sapranno confermare la vocazione e la sostanza di un partito conservatore completamente libero da ideologie e comportamenti pericolosamente nostalgici”.
Interviene anche Giovanni Donzelli, il responsabile organizzazione del partito: “Nessuno spazio in Fratelli d’Italia per razzisti, estremisti e antisemiti. Sono inaccettabili, nonostante le modalità con cui sono state carpite e divulgate, le frasi che si sentono in filmati diffusi oggi che riprendono militanti del nostro partito usare un linguaggio incompatibile con i valori di riferimento del nostro movimento politico”. Nel video di Fanpage si vede anche lui, Donzelli, con due collaboratrici. E il sottosegretario Marcello Gemmato. “L’antisemitismo si rinnova- sottolinea Saviano al termine della visione collettiva- più forte di qualche anno fa”. Nelle prime file siedono Marta Bonafoni (Pd), Francesco Silvestri (M5S), Angelo Bonelli (Avs), Riccardo Magi (Più Europa). Cancellato dice che la prima parte dell’inchiesta è stata vista 10 milioni di volte, ma “i tg ne hanno parlato pochissimo”. Parla di “congiura del silenzio, la consegna del silenzio voluta da Giorgia Meloni”.
Saviano ricorda come “una volta la parola fascismo evocava gli orrori del passato: i massacri, il razzismo, il disastro economico, l’ignoranza, una certa ottusità». Richiamarsi al fascismo, quindi, non era una grande idea elettorale: “Qualunque cosa ricordasse quei disastri significava sconfitta, mediocrità, incapacità”. È cambiato tutto, sostiene lo scrittore, il neofascismo è esportabile: “Oggi non è così: passare a destra non evoca più lo sterminio, il disastro economico, gli orrori. Anzi- ragiona- diventa quindi utile quello che sta facendo Giorgia Meloni e che ha insegnato a Vox, a Afd e alle forze svedesi: iniziare a dirsi afascisti”.
Saviano chiama in causa la premier: “Il passaggio della maturità non è l’antifascismo, ma l’afascismo: cioè dire che le leggi razziali sono state sbagliate, ma il corporativismo no. La guerra è stata un errore, la gestione fascista dell’Italia no. Questa selezione è la grande furbata che non stiamo riuscendo a fermare in nessuna parte d’Europa. Dicono liberamente che quell’esperienza non è stata tutta sbagliata“.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it