di Andrea Gentili
Fino ad alcuni anni fa ogni donna di casa era considerata una vera e propria maestra di economia domestica perché non soltanto era in grado di cucinare i prodotti alimentari a sua disposizione ma era anche in grado di gestire sapientemente i materiali a sua disposizione mantenendo i consumi ( e le spese ) nei limiti ragionevoli di una vera e propria azienda familiare.
Con il trascorrere del tempo la disponibilità di prodotti è andata via via diminuendo a causa di vari fattori, tra i quali – non ultimo – il problema dei cambiamenti climatici che influiscono pesantemente non soltanto sulla qualità ma anche sulla quantità di alimenti da proporre in tavola.
In siffatte situazioni appare quanto mai utile, ed opportuno, individuare mezzi e sistemi di ricerca in grado di superare il gap venutosi a creare al fine di concrtetizzare le condizioni materiali di poter portare in tavola non soltanto prodotti “ nuovi “ ma anche prodotti ecologicamente sostenibili.
Dei problemi di cui sopra è cenno se ne è parlato nel corso di un convegno organizzato da Cogea Corporation di Barbara e Pierpaolo Sbariggia l’unica azienda italiana attualmente in grado di recuperare rifiuti speciali ma anche di sottoprodotti di origine animale ai quali ultimi è rivolta particolare attenzione onde poter dare corpo al concetto di economia circolare secondo il quale enfatizzando il mantenimento del valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse disponibili anche passando attraverso il riciclo degli scarti alimentari, si potrebbe raggiungere lo scopo di produrre – ad esempio – farine alimentari e alimenti per animali domestici rivolgendo lo sguardo anche al recupero di materiali di scarto provenienti dalla cucina domestica o da fonti di ristorazione.
Nel corso del convegno, moderato dal giornalista Massimo Cerofolini, relatore Michele Ruschioni, è stata evidenziata l’utilità di rivolgersi al mondo degli allevatori di carne, ai macellai, al mondo della ristorazione in genere, e sono state esaminate altresì le diverse condizioni nelle quali il mondo della ristorazione attuale, nell’occasione rappresentato dagli chef Gianfranco Vissani, da Andrea Pasqualucci, da Daniele Roppo ( individuati dalla Fao quali testimonial a livello mondiale della Settimana della Gastronomia Sostenibile ), si muove – ancora tra varie difficoltà – nel tentativo di determinare esattamente come attraverso la trasformazione di risorse provenienti da recuperi sia possibile addivenire alla realizzazione di programmi di raccolta differenziata – ad esempio nei luoghi di lavoro – e di corsi di educazione dei dipendenti ai problemi rappresentati.
In sostanza, la attuale tendenza della ricerca verte sullo smaltimento consapevole attraverso il quale sistema sarà possibile immettere linfa nel ciclo produttivo anche di realtà diverse da quelle alimentari ( ad esempio realtà industriali e/o farmaceutiche ) in maniera tale da poter essere in grado di affrontare le sfide globali e promuovere uno stile di vita maggiormente sostenibile.