Guerra sul porto d’armi tra Kamala e Trump: ecco cos’hanno dichiarato

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Negli Stati Uniti la situazione sociale inerente il diritto cittadino al porto d’armi si presenta ancora come un tema complesso e discrepante. Solo quest’anno il numero di civili rimasti vittima di incidenti coinvolti in armi da fuoco è ammontato a oltre 15 mila. Alla luce di una situazione così allarmante, il Governo americano non impone decisioni adeguate al benessere fisico e psicologico dei propri cittadini, mettendo al contrario in primo piano il business e i finanziamenti volti al sostentamento di armi e industrie belliche. La salvaguardia del popolo statunitense è dunque sottomessa a un capitalismo radicale divenuto oggetto di numerosi dibattiti durante la campagna elettorale di Donald Trump e Kamala Harris, i quali presentano in merito opinioni diametralmente opposte.

Kamala e il porto d’armi

Durante un raduno tenutosi il 23 luglio a Washington sulla tutela dalle armi da fuoco, Kamala Harris ha detto: “Ogni persona nella nostra nazione ha il diritto di vivere libera dall’orrore della violenza delle armi. Eppure un americano su cinque ha un familiare che è stato ucciso dalla violenza delle armi. Non deve essere così ed è una falsa scelta suggerire che o sei a favore del Secondo Emendamento o vuoi togliere le armi a tutti: sono a favore del Secondo Emendamento e sono a favore di leggi ragionevoli sulla sicurezza delle armi”.

Sin dal 2023, Kamala Harris ha stabilito l’ufficio della casa Bianca per la sicurezza armi da fuoco, negandone l’acquisto a tutti coloro non presentino il porto d’armi o una licenza.

Donald Trump difende il diritto alle armi da fuoco

Ad un incontro presso la National Rifle Association durante la campagna elettorale, Donald Trump ha promesso al pubblico: “Se verrò eletto, ogni singolo attacco di Biden contro le armi sarà fermato sin dalla mia prima settimana in ufficio, se non dal primo giorno
Ha poi continuato annunciando la sua intenzione di annullare la politica di “zero tolleranza” prevista da Biden che revoca la licenza federale di possedere armi da fuoco se si ha commesso un reato.

In un secondo momento, Trump ha poi dichiarato di essere un inflessibile sostenitore della NRA.

Trump e la NRA

La NRA è un’associazione di pochi dollari che ha costruito un colosso, se non un gigante politico, negli Stati Uniti.” Ha detto un ex membro della campagna elettorale di Trump “I raduni della NRA sono composti da 30 mila persone appassionate di armi che spendono moltissimi soldi per comprarle.

Intanto, subito dopo l’incontro, il vice presidente di Everytown per la sicurezza d’ armi, Nick Suplima, ha detto:
Quando Trump si vanta che non alzerà un dito sulla violenza d’armi durante il suo mandato, sta praticamente vincendo senza nessun sostenitore nuovo” Ha poi continuato dicendo: “sembra palese che la NRA  e Trump abbiano un disperato bisogno l’uno dell’altro. Trump ha bisogno di sostenitori, la NRA ha bisogno di rilevanza politica

Kamala e la sicurezza dei cittadini

In un post Twitter, Kamala Harris ha scritto “un americano su cinque conosce qualcuno che è morto a causa di armi da fuoco . I membri del congresso devono avere il coraggio di farsi avanti e approvare leggi di buon senso, che garantiscano sicurezza”.

”Sotto l’amministrazione di Trump, la violenza d’armi è diventata la causa dominante di morte per bambini e adolescenti. Le persone di colore conoscono queste difficoltà troppo bene perché sono state la causa primaria di morte di giovani di colore, per troppo tempo.” Ha detto in un’intervista Aalayah Eastmond, sopravvissuto di una sparatoria a Parkland. “I giovani americani, soprattutto quelli di colore, hanno bisogno di qualcuno che darà priorità alle loro vite e al loro futuro. Questo è il motivo per cui siamo felici di sostenere Kamala Harris. Lei combatterà per creare un’America più sicura dove nessuno vive nella paura di essere sparato o ucciso”.

L’amore nazionale mostrato da Harris e Trump si presenta molto discordante. Se la prima, lotta alla restrizione di vendita d’armi per la salvaguardia del popolo, il secondo, ne concede il diritto collettivo mirando a un tornaconto personale. Tuttavia, proprio i sostenitori del libero porto d’armi, cadono spesso vittima d’incidenti causati proprio dalle armi stesse. Esempio lampante è il tentato omicidio di Trump, massimo sostenitore della NRA e sopravvissuto a un attentato premeditato. Si crea dunque un circolo vizioso che imprigiona l’intera nazione. Obiettivo primario di una maggiore sicurezza nazionale, sarebbe fabbricare armi da fuoco finalizzate all’utilizzo solo in circostanze belliche nel Paese e all’estero (pensiamo agli aiuti militari forniti all’Ucraina) o per concederne la vendita a chi di competenza nel campo della sicurezza.

foto Andkronos

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