Ue, Laschi (Unibo): “Voto all’unanimità tra i voti da sciogliere”

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L’esperta è una dei docenti del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’ che si terrà alla Dire dal 26 al 28 settembre

Autore: Alessandra Fabbretti

ROMA – “Quali sfide e quali opportunità comporta l’integrazione europea? Moltissime“. Ne è certa Giuliana Laschi, professoressa ordinaria di Storia dell’integrazione europea all’Università di Bologna. Laschi è tra i docenti del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’, una serie di corsi rivolti a cronisti, content creator e operatori dell’informazione in programma in diversi Paesi Ue. La prossima edizione si terrà nella redazione dell’agenzia Dire a Roma, in corso d’Italia 38/a, da giovedì 26 a sabato 28 settembre.

L’integrazione nasce dalla crisi seguita al 1945: dopo due guerre mondiali, occorreva una soluzione, e fu trovata in una cooperazione molto forte“, sottolinea Laschi. “Le prime comunità europee sembravano solo tecniche, in realtà sottendevano un enorme programma politico” e il risultato fu “quello che abbiamo ancora oggi: un grande effetto benefico a livello economico con ricadute sociali e miglioramenti. Nonostante le crisi che abbiamo attraversato, e certi Paesi più lenti di altri, come quelli della sponda sud, ci siamo supportati a vicenda”.

L’esperta sottolinea: “Il mercato interno ha sostenuto lo sviluppo economico, ma anche politico; lo stare insieme ci ha permesso di sopravvivere alla globalizzazione e di poter decidere cosa succede in Europa indipendentemente dalle altre potenze internazionali“. Da qui, secondo Laschi, è nata la capacità di “poter continuare a scegliere un nostro modello economico e sociale che è stato sempre estremamente diverso da quello di altri, come per esempio dei nostri alleati americani”. Tale modello consiste “in una società dove i governi sono presenti nell’economia e c’è una redistribuzione della ricchezza” evidenzia la professoressa. “Con le ultime crisi, purtroppo, la forbice si è un po’ allargata, però è la redistribuzione più ampia che esista a livello globale. Significa che la differenza tra ricchi e poveri è la minore che attualmente possa esserci, anche se ancora insoddisfacente“.

Inoltre, “ci sono diritti riconosciuti per tutti i cittadini e le cittadine” sottolinea la docente. “Tanti diritti”. In Italia i corsi del ‘Programma di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti’ sono organizzati dalla Dire insieme con il service di produzione audiovisiva Total EU con sede a Bruxelles.

Gli interessati a partecipare all’edizione prevista dal 26 al 28 settembre a Roma possono presentare domanda di partecipazione insieme con cv e motivazioni attraverso il form online in calce a questa pagina web. Per richieste di informazioni potrà essere utilizzato anche l’indirizzo email formazionegiornalistiue@agenziadire.com.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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