Francesca Sensini “La lingua degli dei. L’amore per il greco antico e moderno”

Arte, Cultura & Società

Di

di Camilla G. Iannacci

Francesca Sensini, professoressa associata di Italianistica presso l’Université Côte d’Azur di Nizza  con all’attivo pubblicazioni quali: La Trama di Elena, Ponte alle Grazie, 2023; Giovanni Pascoli ed Emma Corcos, lettere, Il Nuovo Melangolo, 2022; Pascoli maledetto, 2020. Ha curato la ristampa dei romanzi di Marise Ferro, La violenza, Elliot 2022; ne “La lingua degli dei. L’amore per il greco antico e moderno”, attraverso un confronto tra il greco classico e quello moderno-contemporeo, ci porta alle radici della civiltà ed alla Magna Grecia.

Indice dei Contenuti

Il mithos e il logos

L’etimologia, la scrittura e le origini della filosofia

Lo spazio-tempo del mito

La dynamis come cifra del mito antico e moderno

Il mito: significanze metamorfiche e centro della polis

Il greco, il mito, la civiltà occidentale ed il pensiero umanistico e scientifico

Le tracce del mito nella Magna Grecia

 

Il mithos e il logos

La lingua greca è la lingua degli dei, del Mito, del Logos, della Filosofia e della Narrazione. Il greco antico, infatti, racchiude nei suoi lemmi, significati multiformi ed è proprio il Mito, con i suoi racconti, che ne dispiega la sua ricchezza e bellezza.

L’etimologia, la scrittura e le origini della filosofia

L’autrice esamina come la parola mythos derivi dal greco e significhi racconto, parola, discorso: dal mito e solo dopo come si sia arrivati al logos ovvero al discorso proprio della filosofia che si avvale, ad un certo punto (con dispiacere di Platone che non amava la scrittura) della parola non più orale ma scritta.

E’ la scrittura, tuttavia a raccontare il mito che, pertanto, già in questo modo è altro rispetto alle origini,

Lo spazio-tempo del mito

Il senso del sacro abita lo spazio-tempo del mito e si intreccia con l’umano.

Il mito, da una parte, racconta il divino, il sacro, eroi ed uomini: è, dall’altra parte, uno spazio che accoglie il tempo e la natura ma è uno spazio atemporale non ha un tempo che non sia il proprio: il tempo mitico.

La dynamis come cifra del mito antico e moderno

Appare chiaro come il greco antico e moderno per Francesca Sensini sia intrecciato al mythos, sia oralità e racconto che si trasmette persona per persona e città per città, e pertanto in questi “percorsi” si trasformi, si arricchisca e si rinnovi ogni volta: il mito è dynamis ed è prima della parola scritta.

Il mito: significanze metamorfiche e centro della polis

Francesca Sensini  in “La lingua degli dei. L’amore per il greco antico e moderno” evidenzia come il mito sia oralità che, nella sua trasmissione, si rinnova ed assume aspetti e significanze metamorfiche.

In primo luogo, il mito è costitutivo dell’immaginario del popolo greco e, in secondo luogo, parte integrante della Polis, della vita dell’agorà e di conseguenza dell’intera civiltà greca giunta fino a noi e fatta propria dall’umanità.

I valori della polis, le pratiche di vita, la storia, i costumi, la memoria sono creati e preservati dalla dimensione del mito.

Il greco, il mito, la civiltà occidentale ed il pensiero umanistico e scientifico

Un continuum di storie, come la ricerca etimologica del greco antico e moderno  si sono intrecciate nel corso dei secoli.

I racconti del mito hanno costituito la trama di una civiltà ancora viva ai nostri giorni e nel mondo, parte integrante di ogni elaborazione culturale e scientifica.

In primo luogo, il tributo di Freud con la psicoanalisi e, in secondo confermano la vitalità di un’intera civiltà nei nostri giorni.

Francesca Sensini, nella sua ricerca, intreccia il greco antico al greco moderno e contemporaneo basti pensare ad Ugo Foscolo nato a Giacinto, l’attuale Zante, che  nelle lettere  usa la lingua greca moderna e mette in risalto la convivialità e l’ospitalità caratteristica dei greci e presente ancora nei popoli della Magna Grecia.

Il mito è, in primo luogo, narrazione ed, in secondo luogo, interpretazione della natura e del cosmo: indagine della realtà e ricerca del senso della vita: la tragedia, la poesia e massimamente la filosofia ne sono intrisi, sono momenti di esso.

Le tracce del mito nella Magna Grecia

Se ogni campo della cultura: la letteratura, il pensiero filosofico e scientifico, ancora oggi le parlate grecaniche ed albanesi della Magna Grecia sono inestricabilmente innervati con la lingua, la cultura e la civiltà greca.

Il mito non è fuggito dagli uomini e conserva la sua forza primigenia in ogni aspetto della cultura e dimostra la sua presenza in piccole comunità presenti in Italia dalla fine del 1500.

Queste popolazioni, pur abbandonato i costumi tradizionali e il rito greco ortodosso, parlano il grecanico o un albanese originario basti pensare a “ja”  e a “Gjellë” parlata da queste comunità

Il greco antico e moderno e la lingua albanese hanno moltissimi lemmi in comune e le comunità della Magna Grecia sono presenti anche on line a dimostrazione delle tracce della civiltà greca di conseguenza si può ben dire che l’autrice abbia raggiunto lo scopo che si prefiggeva ovvero individuare la presenza del greco nelle lingue dei nostri giorni.

La narrazione del mito continua, il greco vive nelle parlate odierne e nella presenza di coloro che animano lo spazio virtuale con i loro contributi di vita, pensiero e memoria.

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