Smi: ennesima aggressione ad una dottoressa saremo costretti a chiedere il “porto d’armi”???

Puglia

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Non è più accettabile che in zone isolate e in ambienti non idonei i medici vengano esposti a situazioni sgradevoli sia ambientali che a rischio di aggressioni sia verbali che fisiche. Questo e’ il secondo episodio in pochi giorni che è avvenuto in Puglia. Come SMI da sempre a livello nazionale e nelle regioni chiediamo interventi seri e esaustivi per garantire ai medici e a tutti gli operatori della salute sicurezza e possibilità di lavorare nell’interesse primario della collettività.

Ci sono strumenti importanti dalle videocamere alle guardianie ad esempio per garantire per quanto possibile l’ incolumità degli operatori sanitari e sociali. Dobbiamo veramente arrivare per dare sicurezza ai nostri medici alla richiesta provocatoria del “Porto d’Armi” per avere più attenzione dalle istituzioni? Ma stiamo scherzando? E’ ora di dire basta e di investire come regioni e come aziende in strutture idonee per la tutela del medico di CA, del 118 e dei PS. Qualche giorno fa abbiamo pianto per la scomparsa dell’amico e collega Vito Procacci professionista dedicato come la stragrande maggioranza del mondo medico all’assistenza del cittadino ammalato.

Come SMI( sindacato medici Italiani) siamo stanchi di questa assenza di attenzione e tutela verso i medici e gli operatori della salute che lavorano in trincea, faremo di tutto con i sindacati che lo vorranno per garantire tutela ai medici e migliorare lo stato di accettabilità lavorativa. Non ci si può lamentare se tanti giovani medici abbandonano il servizio sanitario pubblico per scegliere il privato o l’estero per poter lavorare con stipendi adeguati e tutele in termini di sicurezza anche ambientale.

Ludovico Abbaticchio Presidente Nazionale SMI

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