Gallerie Tav e voragini

Ambiente, Natura & Salute

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Una voragine del diametro di 100 metri, profonda circa 10 metri, il quarto sprofondamento intorno alla galleria Tav a doppia canna, lunga 7 Km tra Lonato e Desenzano. Martedì scorso.

Crollo avvenuto nello stesso punto del 2022.

In proposito alcune osservazioni nel Parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e alcune delle 309 prescrizioni della Commissione VIA del Ministero Ambiente, sull’argomento“ gallerie” è opportuno e utile ricordare non foss’altro per la verifica di ottemperanza, che obbligatoriamente per norma il Ministero dell’Ambiente fa.

Prescrizioni presenti nella delibera CIPE 42 del 2017.

Prescrizione n 18“ A) Prima dell’inizio dei lavori, aggiornare e integrare le valutazioni idrogeologiche (anche per quanto attiene ai livelli di falda oggi presenti nelle aree di interesse), con dettaglio commisurato alla complessità stratigrafica e tettonica, ricostruendo le curve isopiezometriche ed estendendo l’area di studio a un intorno significativo lungo il tracciato, per descrivere adeguatamente la situazione esistente e definire le soluzioni progettuali delle opere e, con particolare riferimento alle trincee e gallerie, verificare che le stesse non possano ostacolare i deflussi delle falde o favorire fenomeni di depauperamento della risorsa, approfondendo il tema del bilanciamento degli impatti. La valutazione dovrà tenere conto delle interferenze locali, anche e soprattutto recenti, dovute all’emungimento degli acquiferi in misura superiore alla capacità di ricarica spontanea delle falde e al conseguente abbassamento o innalzamento dei livelli piezometrici, comprensivi di eventuali fenomeni di subsidenza artificiale locale, dei carichi legati al peso dei terrapieni e della compattazione dei sedimenti. Particolare approfondimento sul bilancio idrogeologico è richiesto per la zona del laghetto del Frassino. B) Adottare opportuni accorgimenti atti a evitare l’interruzione del flusso di falda e la contaminazione della medesima. C) Valutare anche l’eventuale effetto indotto dalla realizzazione della galleria di Lonato in termini di abbassamento della falda, con ripercussione sui fontanili, laghetti e stagni presenti in zona (Stagno Lavagnone – sito patrimonio UNESCO). D) Adottare le necessarie misure atte ad assicurare che le attività di perforazione e di esecuzione delle fondazioni di pile e spalle non determinino l’insorgere del rischio di diffusione di sostanze inquinanti (fluidi di perforazione), nelle falde superficiali. E). Adottare le misure che assicurino che l’eventuale utilizzazione dei fanghi di perforazione non riduca la permeabilità nelle formazioni litologiche interessate.

Prescrizione 19 punto B) Aggiornare inoltre il “quadro di riferimento ambientale” sulle acque superficiali con particolare attenzione a: – bilanciamento degli “impatti” a seguito della realizzazione delle gallerie artificiali in progetto.

Prescrizione n 97“ In occasione dell’aggiornamento del Piano di Utilizzo, provvedere all’approfondimento della conoscenza del contesto stratigrafico e soprattutto idrogeologico nelle tratte più critiche del tracciato (Gallerie Lonato e san Giorgio, Gallerie del sistema del Frassino, ecc.), prevedendo l’installazione di piezometri per il controllo e il monitoraggio delle falde.

Anche il parere n 44 del 2016 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulle gallerie esprimeva le sue valutazioni, indicando criticità e suggerendo interventi ” per approfondire la conoscenza del contesto stratigrafico e soprattutto idrogeologico nelle tratte più critiche del tracciato (galleria Lonato e S.Giorgio, gallerie del sistema Frassino, ecc.), sia per rilevare gli effetti su tale contesto prodotti da eventuali modifiche delle condizioni al contorno verificatesi nei dieci anni trascorsi dall’ultima campagna (2004 ndr), si ritiene opportuna l’esecuzione di una nuova campagna di indagini per i successivi sviluppi progettuali. Tale campagna sarà finalizzata soprattutto all’installazione di piezometri per il controllo e il monitoraggio della falda.”

Al tempo della verifica di ottemperanza delle prescrizioni, i comitati ne contestavano la mancata ottemperanza di alcune importanti poi a memoria degli sviluppi successivi si è saputo ben poco.

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