La manifestazione ‘Amico Rom’ (organizzata dall’Associazione Thèm Romanò dal 29 settembre al 5 ottobre p.v. e giunta alla 31a edizione) presenterà, come ogni anno, eventi culturali e musicali, premiazione del concorso artistico-letterario e celebrazioni varie, coinvolgendo le città di Lanciano, San Vito Chietino, Pescara, Castel Frentano e Orsogna.
Il Teatro De Nardis di quest’ultima cittadina ospiterà il 29 settembre (ore 21) un concerto da non perdere, in onore di Gennaro Spinelli (qui nato nel 1937) e mancato qualche anno fa in occasione del coronavirus.
Da bambino, Gennaro fu rinchiuso con la sua famiglia in un campo di concentramento a Rapolla (PZ) che raccoglieva Rom e Sinti italiani: questa esperienza lo indusse a divenire, da adulto, un punto di riferimento per la sua gente, difendendone i diritti e divulgando la loro storia e cultura.
E’ superfluo ricordare che – aderendo al progetto Romheritage sostenuto dall’Unione Europea- Orsogna fu il primo Comune in Italia a riconoscere ufficialmente il Samudaripen, il genocidio perpetrato dai nazisti e i loro alleati, che tra il 1938 e il 1945 causò la morte di circa 500.000 persone, un terzo della popolazione romanì europea.
Sul palco del ‘De Nardis’ si avvicenderanno i musicisti della famiglia Spinelli: il figlio Santino (in arte Alexian, fisarmonicista, conosciuto ovunque), il nipote Gennaro (violinista), la nipote Evedise (arpista). Ad essi si uniranno i solisti della sezione Anpi della Scala di Milano (i violisti Francesco Lattuada e Thomas Cavuoto, il violoncellista Gabriele Garofano e Omar Lonati al contrabbasso) e i solisti della Orchestra Sinfonica ‘G. Rossini’ di Pesaro (i violinisti Marco Bartolini, Paride Battistoni e Henry Domenico Durante, il violista Noris Borgogelli e Luca Bacelli al violoncello).
Durante il concerto (data unica in Abruzzo) che ricalca quello presso la Scala del 10 aprile scorso, saranno presentate composizioni originali di Alexian (Romanò Dives, Danza Romanì, Echi d’Oriente), musiche varie della tradizione rom (tra cui Gelem Gelem di Zarko Jovanovich, l’inno nazionale) e vari brani di celebri compositori europei affascinati ed ispirati da questo mondo: la Danza ungherese n.5 di Johannes Brahms, la Habanera della Carmen di George Bizet e Csárdás di Vittorio Monti.
Paola Cecchini