Chi è don Francesco Giordano?
Sono Direttore dell’ufficio di Roma “Vita Umana Internazionale” dal 2015. La nostra missione è quella di difendere il diritto alla vita innocente e alla dignità di ogni persona umana dal suo concepimento fino alla morte naturale.
Human Life International è un apostolato cattolico che si impegna alla costruzione di una cultura della vita e dell’amore in tutto il mondo attraverso l’educazione, le azioni di sensibilizzazione ed il servizio al prossimo.
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(…) In Italia collaboriamo con varie realtà impegnate in difesa della vita. Da questa collaborazione con altre realtà è nata “Pro-life insieme”, una rete di associazioni, gruppi, volontari, singoli cittadini, che ha l’obiettivo di rappresentare il “popolo della vita” presente nel nostro Paese, in difesa del bimbo non nato, della mamma, del padre. Con modi pacati, ma decisi, evitando inutili antagonismi che negli anni passati hanno travagliato anche il mondo pro-life.
” L’argilla che tiene insieme il fiume che scorre è fondamentale per il suo corretto scorrere”
Benedetto XVI ha usato un’immagine per parlare della Chiesa, che S. Henry Newman usava e che credo sia molto appropriata per quello che stiamo cercando di fare: l’argilla che tiene insieme il fiume che scorre è fondamentale per il suo corretto scorrere. Tale è l’argilla delle anime oranti che ogni giorno cercano di fare la volontà di Dio e di formare la Chiesa nel suo nucleo. È l’argilla delle persone attive in molti centri di maternità in tutto il Paese.
Cerchiamo di rafforzare l’argilla “incoraggiandoci a vicenda” (Ebrei 3,13) con parole e azioni.
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(…) servire la causa della vita nel Comitato “Pro-life insieme “: cosa facciamo e a chi ci rivolgiamo?
Vogliamo dare un contributo per rendere più unito e quindi più forte il mondo pro-life. Vuol dire che è insieme, ognuno con le sue peculiarità, che dobbiamo operare per il bene. Vogliamo essere, diciamo un elemento di cooperazione e unione tra le tante e belle realtà che ci sono e operano nel nostro Paese.
Cerchiamo di aiutare in ogni modo la società a prendere in seria considerazione il tema della vita e quindi affrontare anche il problema dell’aborto. Bisogna affrontare questo tema, non pensare a ciò, come, ormai, ad un “dato di fatto”, di cui non sia utile nemmeno parlare nelle conversazioni.
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(…) Cosa significa essere pro-life? Chi può diventare pro-life?
A livello di morale naturale essere pro-life significa aver conservato almeno un briciolo di umanità. In un certo senso si può affermare che il pro-life è semplicemente un essere umano non del tutto degradato.
L’abortista che è consapevole di quello che porta avanti, al contrario, ha perso la sua umanità.
Il modo in cui si considerano gli esseri umani più deboli, il bambino non nato, il malato terminale, l’anziano, sono il metro di giudizio del singolo e della società. Tutti quindi, in quanto esseri umani possono diventare pro-life, ma a maggior ragione quindi ogni Cattolico in quanto tale dovrebbe essere pro-life.
(…) Il Papa disse che per tutti c’è misericordia, ma in riferimento alle donne che hanno preso coscienza di avere abortito è un percorso difficile e doloroso. Disse:
“Sono drammi terribili. Una donna quando pensa quello che ha fatto… Bisogna essere nel confessionale, lì devi dare consolazione e per questo ho concesso a tutti i preti la facoltà di assolvere l’aborto per misericordia. Tante volte, ma sempre, loro [le madri] devono “incontrarsi” con il figlio. Io tante volte, quando piangono e hanno questa angoscia, le consiglio così: tuo figlio è in cielo, parla con lui, cantagli la ninna nanna che non hai potuto cantargli. E lì si trova
una via di riconciliazione della mamma col figlio. Con Dio, la riconciliazione c’è già, Dio perdona sempre. Ma anche lei deve elaborare quanto è accaduto. Il dramma dell’aborto, per capirlo bene, bisogna stare in un confessionale. Terribile”.
Intervista di Vittoria Criscuolo
Vicepresidente di “ Pro-life insieme”