L’Italia è una delle mete turistiche più ambite dagli indiani, sempre più appassionati del nostro Paese e delle sue bellezze. Tuttavia, la burocrazia e la difficoltà nel rilascio dei visti continuano a rappresentare una barriera significativa per chi desidera visitare lo Stivale.
Secondo l’ultima ricerca condotta da Lybra Tech, azienda specializzata nell’analisi dei flussi turistici attraverso il Travel Data Lake del gruppo Zucchetti, il numero di turisti indiani in Italia è in forte crescita. La ricerca, parte di un white paper organizzato dalla Indian Chamber of Commerce in Italy, in collaborazione con Fidenza Village, Global Blue e SEA Milan Airports, evidenzia che il numero di visitatori indiani ha subito un notevole incremento nel 2023 e nel 2024, con un aumento del 29% nelle ricerche di pernottamento rispetto all’anno precedente.
Dopo il crollo del turismo causato dalla pandemia di COVID-19, che ha portato a una riduzione del 93% dei flussi turistici dall’India, la ripresa è stata graduale, con il 2022 che ha visto un ritorno vicino ai livelli pre-pandemia. Si stima che circa 300 mila turisti indiani abbiano visitato l’Italia nel 2022 e i numeri per il 2023 sono ancora più promettenti, con un aumento medio della domanda del 22,3%.
I turisti indiani, considerati “altospendenti”, scelgono principalmente mete iconiche come Roma, Venezia, Capri e il Lago di Garda. Viaggiano soprattutto in primavera e autunno, ma anche i mesi estivi, in particolare agosto, stanno registrando un notevole interesse. Secondo Michela Ciccarelli, data analyst di Lybra Tech, i turisti indiani tendono a pianificare i loro viaggi con largo anticipo, prenotando mediamente 120-130 giorni prima della partenza. Il tempo di permanenza in Italia varia tra i 3,6 e i 4,3 giorni, con la tendenza a visitare più destinazioni durante lo stesso viaggio.
Nonostante l’interesse crescente, questo mercato emergente è frenato da problemi legati ai visti e alla burocrazia. “I tempi di attesa per l’ottenimento di un visto turistico per l’Italia sono spesso incerti e lunghi” afferma Ciccarelli. L’ottenimento del visto per i turisti indiani richiede una documentazione dettagliata e la procedura può rivelarsi più complessa rispetto a quella per altre nazionalità.
L’Italia offre 22 diverse tipologie di visto per i cittadini indiani, a seconda della durata e dello scopo del soggiorno, ma i problemi principali emergono con i visti per ricongiungimenti familiari o lunghi soggiorni lavorativi. I tempi di attesa per questi permessi possono raggiungere i 60 giorni o più, a fronte di una procedura più rapida per altre destinazioni, come gli Stati Uniti, dove un visto turistico per New York può essere ottenuto in circa 40 giorni. In alcuni casi, è stato necessario appellarsi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea per ottenere una risoluzione.
Questa situazione crea una forte disparità: se un cittadino italiano desidera viaggiare in India, il visto viene rilasciato in media entro 72 ore, o al massimo entro cinque giorni. Al contrario, per i cittadini indiani il processo per entrare in Italia è molto più lungo e complesso, principalmente a causa di una mancata armonizzazione delle normative tra i due Paesi.
L’Italia deve trovare una soluzione a questi ostacoli burocratici per sfruttare appieno il potenziale del mercato turistico indiano, che rappresenta una grande opportunità economica per il nostro Paese. I turisti indiani non solo apprezzano le destinazioni più famose, ma sono disposti a investire nel loro viaggio, contribuendo così al rilancio di uno dei nostri settori più strategici. Una semplificazione delle procedure di visto potrebbe garantire un afflusso ancora maggiore di visitatori e far sì che l’Italia diventi una meta sempre più accessibile.