BOLOGNA – Ha sparato con la pistola contro tutta la sua famiglia e poi si è tolto la vita: a provocare questa strage familiare è stato un uomo di 45 anni, Roberto Gleboni, operaio forestale, che questa mattina all’alba a Nuoro, nel quartiere di Monte Gurtei, ha fatto fuoco contro moglie e figli. La ricostruzione dei fatti è in corso.
Tra le vittime accertate ci sarebbero la moglie dell’uomo, 43 anni, Giuseppina Massetti, e la figlia di 26 anni, Martina. Colpiti anche gli altri due figli, di 9 e 14 anni, e anche un vicino di casa, Paolo Sanna, proprietario della casa in cui la famiglia viveva, che sembra fosse intervenuto per cercare di fermare la mattanza: quest’ultimo è in fin di vita. Senza speranze anche le condizioni del bimbo di 9 anni, che sarebbe in condizioni di morte cerebrale. Il ragazzino di 14 anni è stato invece colpito solo di striscio, ma è sotto choc.
L’uomo, dopo aver sparato contro la famiglia, è andato nella casa della madre e ha sparato anche a lei, ferendola gravemente alla testa. Poi si è ucciso in casa della madre. Sul posto le ambulanze del 118, Polizia e Carabinieri che stanno le ambulanze del 118, Polizia e Carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto.
la figlia definiva il padre assassino “l’amore più grande della sua vita
Nella tesi di laurea di due anni fa, Martina Gleboni parlava del padre come dell’amore più grande sua vita: stamattina l’uomo, 45 anni, l’ha uccisa e ha sparato contro l’intera famiglia prima di uccidersi
“A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io. A mio padre, che è l’amore più grande della mia vita“. Sono le parole che Martina Gleboni, uccisa questa mattina a colpi di pistola dal padre che ha sparato contro l’intera famiglia, aveva scritto nella pagina iniziale della sua tesi di laurea, due anni fa. Aveva 26 anni Martina e questa mattina è morta in Sardegna sotto i colpi del padre, Roberto Gleboni.
È ancora tutto da decifrare il contesto in cui è avvenuta la terribile strage familiare avvenuta questa mattina a Nuoro, in Sardegna. Gleboni, operaio forestale e grande appassionato di armi, ha sparato contro la moglie e i tre figli.
E poi, dopo essere andato a casa della madre e aver sparato anche a lei, si è ucciso. L’uomo ha fatto fuoco anche contro Paolo Sanna, proprietario dell’appartamento in cui la famiglia viveva in affitto in via Inchnusa e loro vicino di casa: sarebbe in ospedale in fin di vita.
La pistola con cui ha sparato era una calibro 7,65, regolarmente detenuta dall’uomo: aveva il porto d’armi.
Roberto Gleboni aveva 45 anni e lavorava come operaio forestale per Forestas, l’agenzia della Regione Sardegna. La moglie, Giusi Massetti, era casalinga: lei e la figlia Martina, la più grande della coppia, sono state le prime a morire. Il figlio di nove anni, invece, è in condizioni di morte cerebrale e le speranze che possa farcela sono pressochè nulle. Al momento, l’unico sopravvissuto della famiglia è il figlio di mezzo, che avrebbe 13 anni, che questa mattina sarebbe stato colpito solo in modo lieve. Ferita alla testa e in ospedale anche la madre dell’uomo, non si sa per ora in quale condizioni di gravità.
Al momento, nulla si sa sulla cause di questa terribile strage. Gleboni, nell’ambito del suo lavoro, aveva anche un ruolo sindacale: faceva parte del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it