L’atteso discorso del primo ministro israeliano alle Nazioni Unite: “Non c’è posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e vale per l’intero Medio Oriente”
Autore: Mario Piccirillo
ROMA – Benjamin Netanyahu sta parlando all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Il primo ministro israeliano ha esordito, tra le proteste di molti diplomatici, dicendo che non aveva intenzione di venire, ma dopo aver sentito le “bugie e le calunnie” rivolte a Israele ha deciso di “mettere le cose in chiaro”.
“Israele cerca la pace, Israele anela alla pace”, ha detto, aggiungendo che Israele deve difendersi da “assassini selvaggi”.
Netanyahu ha affermato anche che il suo Paese non avrà pace finché gli ostaggi rimasti non saranno riportati a casa. Poi ha minacciato apertamente l’Iran: “Non c’è posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e questo vale per l’intero Medio Oriente. Stiamo vincendo. Hamas deve andarsene”.
Parlando di Hezbollah, Netanyahu ha detto che il gruppo ha attaccato Israele senza essere stato provocato. “Basta così. Non ci fermeremo finché i nostri cittadini non potranno tornare sani e salvi alle loro case. Non accetteremo un esercito terroristico appollaiato sul nostro confine settentrionale, in grado di perpetrare un altro massacro in stile 7 ottobre”.
Netanyahu ha anche sottolineato la necessità di raggiungere un accordo di pace con l’Arabia Saudita, citando l’esperienza degli Accordi di Abramo.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it