Gli studiosi di fisica utilizzano il termine singolarità gravitazionale per indicare il punto nello spazio-tempo in cui il campo gravitazionale raggiunge un valore infinito, come accade all’interno dei buchi neri. Questo fenomeno rappresenta una sfida alla comprensione delle leggi fisiche, poiché al suo interno le equazioni della relatività generale smettono di essere applicabili.
Nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale (IA), il termine singolarità viene usato per descrivere il momento in cui una macchina diventa intelligente come gli esseri umani, acquisendo la capacità di migliorarsi autonomamente. Questo concetto genera molte preoccupazioni, poiché si teme che un’intelligenza ribelle potrebbe portare alla distruzione dell’umanità. Questa paura è ben rappresentata nel celebre film “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick, dove il supercomputer HAL 9000 si ribella contro i suoi creatori.
Oggi, la possibilità che una macchina si ribelli è ancora fantascienza. Tuttavia, il dibattito sull’IA si divide tra una visione “forte”, che crede nella possibilità di una mente artificiale autonoma, e una visione “debole”, che ritiene che l’IA potrà solo simulare l’intelligenza umana e svolgere compiti specifici e limitati.
In un rapporto del 2023, Goldman Sachs ha previsto che circa due terzi delle occupazioni saranno influenzate dall’automazione, mentre le nuove tecnologie apriranno a nuove professioni, come il prompt engineering (Il prompt engineering aiuta i modelli di AI generativa a comprendere meglio le nostre domande) e il data wrangling, (il Data Wrangling, noto anche come Data Munging, è il processo di trasformazione e mappatura dei dati grezzi provenienti da diverse fonti in un formato più utilizzabile e di valore per l’analisi e l’elaborazione a valle) creando così nuove opportunità di lavoro per chi saprà adattarsi alle trasformazioni in corso.
Luca De Gennaro