E’ iniziata proprio bene la stagione 2024/2025 del Teatro Quirino: un esordio simpatico, vivace, allegro: un lavoro di Plauto scritto verso la fine del III secolo a.C., un classico della “ commedia degli equivoci “, basato sulla confusione tra umani e divinità, una confusione che la sapiente regia di Emilio Solfrizzi riesce a rendere molto accattivante e che il pubblico in sala dimostra di gradire alquanto.
L’importanza che avevano gli dei nel mondo degli antichi rispetto ai mortali viene in questo lavoro praticamente trasformata in fatti dei nostri giorni, con personaggi quali Mercurio e Giove che si disputano la “ verità “ facendo in modo che il desiderio di quest’ultimo venga esaudito: vuole dormire con Alcmena, la moglie di Anfitrione, il comandante dell’esercito di Tebe che prima della partenza per la guerra pone in stato di gravidanza sua moglie; e siccome la figura della divinità é superiore a quella degli uomini Giove ritiene di poter fare ciò che vuole.
Il lavoro in scena appare aderente alla sua origine tragicomica in quanto Alcmena, è disperata per aver dovuto cedere alla volontà di Giove che l’ha posseduta; dalla disperazione di Alcmena prende corpo tutta una serie di divertenti siparietti – tutti tra loro sapientemente collegati da vivaci e molto simpatici scambi di battute tra Mercurio e Sosia ( il servo di Anfitrione ) – tali da fare in modo che si arrivi a dubitare ognuno della propria identità quando il primo si prende gioco, al ritorno di Anfitrione,, del servo e del padrone.
Degna di grande simpatia la scenata di Anfitrione alla moglie mentre quest’ultimo dà dell’adultero a Giove che ricambia l’accusa: l’arbitro chiamato a dirimere la questione, Blefarone, non è in grado di decidere quale dei due sia il vero Anfitrione. Poi il colpo finale quando Alcmena dà alla luce due gemelli.
Veramente accattivante questo “ classico “ della letteratura latina che tutti gli attori in scena contribuiscono a rendere gradevole, leggero e veramente da vedersi, con un Solfrizzi veramente in forma smagliante nei panni sia del regista che di Sosia e con il resto della compagnia molto ben assortito nei relativi ruoli.
Adeguata la sceneggiatura opera di Fabiana Di Marco ed i costumi di Alessandra Benaduce.
Il lavoro, andato in scena l’8 ottobre, resterà in cartellone fino al prossimo 20 ottobre.
Andrea Gentili